Torino Film Festival 2021: da venerdì 26 novembre e fino a sabato 4 dicembre la kermesse torna di nuovo nelle sale in presenza, dopo un’edizione, quella del 2020, esclusivamente online. Come ogni anno il programma è vasto e ambizioso: in totale verranno proiettati in 181 film (contro i 133 della scorsa edizione) con 68 anteprime mondiali, 14 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 53 anteprime italiane. Attese anche molte personalità per una serie di incontri e conferenze: nei giorni del Festival in giro per Torino si potranno incrociare Monica Bellucci, Margherita Buy, Sandrine Kiberlain, Aleksandr Sokurov, Mimmo Calopresti, Sergio Castellitto, Anna Foglietta, Charlotte Gainsbourg, Enrico Ghezzi, Giovanna Marini, Rocco Papaleo, la madrina del festival Emanuela Fanelli e tanti altri. A valutare i film in concorso ci sarà una giuria presieduta dalla regista ungherese Ildikó Enyedi (Orso d’oro al Festival di Berlino 2017) e che vede tra i diversi giurati anche Alessandro Gassman. Infine, come accade ormai per altri Festival, ci sarà anche la possibilità di seguire il TFF su Mymovies che ha predisposto sulla sua piattaforma lo streaming una selezione dei film in Concorso e Fuori Concorso.
Torino Film Festival 2021: i film da vedere del concorso Torino39
Nella sezione competitiva Torino39 del Torino Film Festival 2021 come di consueto sono presentate opere prime o seconde. La novità quest’anno è che al concorso principale ne viene affiancato uno dedicato ai cortometraggi (Torino39 Corti). Fra i tanti titoli alcuni meritano una certa attenzione e sono assolutamente da cerchiare sul programma. Ecco quali.
Feathers
Esordio promettentissimo dell’egiziano Omar El Zohairy che all’ultimo Cannes ha vinto il primo premio alla Settimana della Critica (la giuria era presieduta da Cristian Mungiu) e il prestigioso premio Fipresci. Dark Comedy in cui un marito prepotente che opprime la moglie casalinga viene trasformato in un pollo da un mago durante una festa di compleanno del figlio, costringendo la donna a diventare il nuovo capofamiglia. Un racconto che attraversa toni surreali e inaspettati per descrivere un percorso di emancipazione femminile nell’Egitto patriarcale. Dopo Cannes è stato il miglior film internazionale al Calgary International Film Festival in Canada e il miglior film ai Roberto Rossellini Awards del China’s Pingyao International Film Festival.
Great Freedom
Sempre da Cannes (Un Certain Regard) arriva questo un film austriaco diretto da Sebastian Meis, ambientato nella Germania del secondo dopoguerra e che racconta la storia di Hans, imprigionato più volte nella sua vita a causa della sua omosessualità. Vero e proprio prison-movie interpretato dal sempre notevole Franz Rogowski (Undine e Freaks Out) e che indaga il concetto di libertà cercata attraverso un amore impossibile. L’Austria lo ha già candidato per rappresentare il paese agli Oscar 2022.
Clara Sola
C’è grande attesa per l’esordio della svedese Nathalie Álvarez Mesén che dopo una mezza dozzina di cortometraggi al suo attivo ha presentato questo film alla Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Cannes. Al centro della storia Clara, quarantenne costaricana, di professione guaritrice e che si occupa di curare i bisognosi di un remoto villaggio della Costa Rica. Opera che ha sorpreso moltissimo, per la sua capacità di connettere religione, realismo magico ed erotismo, trascinata da una figura femminile tormentata e solitaria, entrando a pieno titolo nei recente filone del genere (si pensi a La Llorona o a Dio è donna e si chiama Petrunya).
Aloners
Montato, scritto e diretto dall’esordiente sudcoreano Hong Sung-eun è stato presentato in anteprima lo scorso aprile al Jeonju International Film Festival e successivamente proiettato nella sezione Discovery a Toronto. Una comedy cupissima sulle figure sociali tutte coreane degli honjok (“i solitari”), cioè delle persone che scelgono di vivere da sole, isolandosi dal resto del mondo e limitano le loro interazioni in società. Fra loro c’è Jina, impiegata di un call center di una compagnia di carte di credito che ha scelto di vivere e lavorare sola, finché un giorno il cadavere del suo fastidioso dirimpettaio viene trovato morto nella sua casa. Indagine brillante e coinvolgente, che esplora il significato di condivisione della propria vita e delle proprie emozioni con gli altri.
El Planeta
Amalia Ulman è un’artista multidisciplinare di origine argentina che ha vissuto a lungo in Spagna e che ora risiede negli Stati Uniti. Il suo El planeta – già presentato in anteprima nel concorso World Cinema Dramatic al Sundance Film Festival – racconta la vicenda di una donna che – dopo la morte del padre – torna ad abitare a Gijón, finendo per escogitare insieme alla madre piccole truffe quotidiane per godersi una nuova vita. Affresco umoristico e sociale di una Gijón ritratta in bianco e nero come la New York di Woody Allen, con tanti riferimenti al cinema indipendente di fine anni ‘80 (su tutti Jim Jarmush).
I film Fuori Concorso del Torino Film Festival 2021
Come di consueto il Fuori Concorso del Torino Film Festival 2021 si presenta come un vivacissimo osservatorio della creatività del cinema contemporaneo proveniente dall’Italia e da tutto il mondo. Per quest’anno sono state pensate anche quattro sottosezioni: Surprise che seleziona esclusivamente film francesi, Incubator per il cinema più sperimentale e innovativo, Tracce di teatro per quelle opere che contaminano il palco con il grande schermo e L’incanto del reale, dedicata ai documentari. Qui il panorama di film è davvero vasto, ma guardando bene si possono già individuare alcune priorità. Ecco le nostre.
Bergman Island
Dall’ultimo concorso di Cannes arriva il primo film in lingua inglese della francese Mia Hansen-Løve (già vincitrice dell’Orso d’argento per la miglior regia a Berlino 2016 per Le cose che verranno). Un esplicito omaggio a uno dei più grandi autori della storia del cinema attraverso la storia di un regista e una sceneggiatrice in pellegrinaggio verso l’isola di Fårö (residenza di Ingmar Bergman) per partecipare ad eventi professionali e portare a termine le rispettive opere. Un’indagine meta-cinematografica sul significato di creazione e ispirazione che guarda a Bergman ma che risente moltissimo dello sguardo di Olivier Assayas. Curiosità: originariamente per interpretare i due protagonisti erano stati scelti Greta Gerwig e John Turturro ma a causa di impegni lavorativi sono stati sostituiti rispettivamente da Vicky Krieps e Tim Roth.
Les Intranquilles
Il nuovo film di Joachim Lafosse (anche questo presentato in concorso a Cannes 2021) è uno straziante racconto di una malattia, il disturbo bipolare, che affligge un padre di famiglia e pittore di moderato successo. Ci sono degli straordinari Leïla Bekhti e Damien Bonnard, e Lafosse, il cui padre soffre della stessa malattia mentale, tratta un materiale delicato con uno sguardo personale e intimo.
Jane Par Charlotte
L’atteso esordio alla regia di Charlotte Gainsbourg è un documentario-tributo alla madre Jane Birkin e che si inserisce nel filone de “i figli raccontano i genitori” (in Italia Negli occhi di Giovanna Mezzogiorno e Ritratto di mio padre di Maria Sole Tognazzi). Girando al largo dal desiderio del fan-movie la figlia ricostruisce un rapporto con la madre spogliandola dal suo ruolo pubblico e di sex-symbol e mettendo in luce la profondità di una donna attraverso un vero e proprio archivio di famiglia. La Gainsbourg (attrice) è anche protagonista di un altro film Fuori Concorso, Suzanna Andler di Benoît Jacquot che adatta un’opera di Marguerite Duras.
Blood on the crown
L’italiano Davide Ferrario dirige Harvey Keitel e Malcolm McDowell in un film storico sull’origine dell’irredentismo che portò Malta a diventare indipendente dal Regno Unito. In particolare il film si concentra sugli avvenimenti del 7 giugno 1919 quando le truppe britanniche spararono sulla folla disarmata che manifestava contro l’aumento del prezzo del pane, dando inizio al movimento irredentista maltese.
Trafficante di virus
Anteprima mondiale del film evento ispirato alla vera storia della virologa italiana Ilaria Capua, nel film Irene Colli (interpretata da Anna Foglietta), accusata di “epidemia colposa e tentata strage” e poi prosciolta. Narrazione che intreccia biopic e thriller psicologico, aderendo in modo impressionante alla realtà che viviamo in tempo di pandemia. Film particolarmente rilevante dunque, soprattutto quando gli scienziati sono accusati di essere parte di un complotto mondiale per creare malattie in laboratorio e vendere vaccini. Dirige Costanza Quatriglio.
Il cinema di genere nella sezione Le stanze di Rol del Torino Film Festival 2021
Come ogni anno viene riproposta la sezione più dedicata ai film di genere che una volta si chiamava Afterhours che da due anni è diventata Le Stanze di Rol, in omaggio al celebre sensitivo torinese Gustavo Rol. Al solito rimane una delle sezioni più interessanti in assoluto in cui si possono incontrare delle vere e proprie perle per gli amanti dell’horror, dello slasher e del grottesco. E quest’anno almeno cinque titoli sono assolutamente da tenere d’occhio.
What Josiah Saw
A detta di molti uno dei migliori horror dell’anno, presentato in anteprima mondiale al Fantasia Film Festival, diretto da Vincent Grashaw e interpretato da uno straordinario Robert Patrick. Case infestate e presenze misteriose per una storia che indaga in realtà i legami e gli scheletri di un microcosmo familiare e che finisce di parlare splendidamente di un po’ di tutto: di religione, di traumi, di dolore e di sanità mentale. Ha vinto già una moltitudine di premi in giro per il mondo, l’ultimo dei quali al Brooklyn Horror Film Festival nell’ottobre scorso.
Offseason
Mickey Keating (cresciuto alla Blumhouse) dirige un horror evocativo che attinge visivamente all’immaginario di genere degli anni ’40 ma anche ad autori come John Carpenter e Lucio Fulci (quello nebbioso di City of the Living Dead). La storia, con protagonista una donna che viaggia verso una desolata città su un’isola remota, sembra invece uscita da un racconto di H. P. Lovecraft.
Good Madam
Thriller sudafricano, diretto da Jenna Cato Bass e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del 2021, dove ha ricevuto una menzione d’onore per il Platform Prize. La storia di una donna di colore che torna a vivere con la madre, badante di un’anziana donna bianca, si intreccia con i conflitti razziali nel Sudafrica post-apertheid, confondendo l’orrore del soprannaturale con l’orrore delle dinamiche sociali. Se ancora non si è capito siamo dalle parti del Get Out di Jordan Peele.
Coming Home in the Dark
Arriva dalla Nuova Zelanda un horror-thriller psicologico basato sul pluripremiato racconto omonimo del 1995 di Owen Marshall. Già presentato alla Midnight section dell’ultimo Sundace, il film diretto dall’attore neozelandese James Ashcroft racconta l’inaspettato incontro tra una famiglia borghese (moglie, marito e figliastri) con due vagabondi psicopatici durante una gita in un tratto di costa isolato dal mondo. Survival spietato e brutale, dalle parti di Wolf Creek e Wake in Fright.
La Abuela
Il regista di horror Paco Plaza (famosissima la sua trilogia di Rec creata con Balagueró) incontra l’illustratore e sceneggiatore Carlos Vermut per partorire insieme un film esilarante e raccapricciante in cui una ragazza decide di prendersi cura della nonna trovandosi a fare i conti con qualcosa di inaspettato e terribile (vi ricordate The Visit di Shyamalan?). Horror intimo e domestico, già in concorso a San Sebastian, in cui gli universi dei due creatori (Plaza dirige e Vermut scrive) si incastrano perfettamente.
Le altre sezioni del Torino Film Festival 2021
Oltre alla già citata sezione competitiva dedicata ai cortometraggi, ci sarà anche una sezione dedicata a corti italiani (Italiana.Corti) e due dedicate ai documentari (Internazionale.Doc e Italiana.Doc). In programma anche due film restaurati (tra cui Moloch di Aleksandr Sokurov presentato dallo stesso autore russo) e una retrospettiva sul lavoro di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, la coppia di filmmaker e artisti libanesi che è stata tra i protagonisti della Berlinale 2021 con il film in concorso Memory Box.
Il programma completo del Torino Film Festival 2021 può essere recuperato qui.