Sergio Rubini ritorna dietro la macchina da presa, dopo il suo ultimo lavoro del 2019 Il Grande Spirito. Il regista si cimenta con la biografia dei Fratelli De Filippo, Eduardo, Peppino e Titina, una vera e propria istituzione del teatro italiano. In sala dal 13 dicembre, come evento speciale, distribuito da 01, I Fratelli De Filippo è un percorso narrativo che esplora il dietro le quinte della vita del trio.
I Fratelli De Filippo: Sergio Rubini racconta il fascino del teatro attraverso una famiglia di artisti
Fare un film sui fratelli De Filippo non era impresa semplice, Eduardo, Peppino e Titina sono una vera e propria istituzione del teatro italiano e i loro volti, le loro voci e le magnifiche scritture, fanno parte dell’immaginario collettivo. Le commedie dei De Filippo rappresentano il punto di rottura tra il teatro di tradizione e quello contemporaneo, il loro stile è un punto di riferimento nella drammaturgia italiana e non solo, gli sceneggiati presentati per il pubblico televisivo negli anni ’60, da Napoli Milionaria a Natale in Casa Cupiello, hanno intrattenuto per decenni le famiglie italiane, portando il teatro in tutte le case.
Sergio Rubini sceglie di non concentrarsi sui successi ma piuttosto sugli insuccessi del trio, che costituiscono una parte essenziale della formazione personale e professionale dei protagonisti. Il fascino del teatro, prima di tradizione e successivamente di formazione, viene eviscerato con una storia che scava nella famiglia allargata degli Scarpetta, per incentrarsi successivamente sui valori della fratellanza e sull’importanza di essere e non apparire.
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Una storia che ripercorre i sentimenti e i successi dei De Filippo senza cadere nel tranello dell’omaggio reverenziale
Sergio Rubini ha studiato per oltre 7 anni le biografie dei protagonisti del suo film, un progetto ambizioso che conferma la dedizione e la professionalità del regista e attore, in un film che supera i 120 minuti. La storia è molto equilibrata e la sceneggiatura, di Rubini, Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini, sembra essere organizzata come una pièce teatrale, divisa tra primo, secondo e terzo atto.
Nella prima parte si ripercorre l’infanzia dei tre De Filippo, segnata dal marchio dell’illegittimità, erano infatti figli naturali del popolare attore Eduardo Scarpetta (interpretato da Giancarlo Giannini), mitigata dal grande affetto della madre e dal teatro, che sin da piccoli sono abituati a frequentare, con la compagnia del padre. Rubini esplora il concetto di famiglia, portando lo spettatore dagli Scarpetta, un gruppo di teatranti peculiare quanto comune, legato da rapporti di interesse, ma anche dalla consapevolezza che quando nascono dei talenti è bene dargli l’opportunità per emergere.
La seconda parte è incentrata sull’adolescenza, la conoscenza e il perfezionamento dello stile teatrale, dalla gavetta nella compagnia del fratellastro Vincenzo alla fuga esplorativa verso nuovi mondi. La terza parte è rappresentata quindi dall’età adulta e dall’inizio di quella che è diventata una carriera brillante quanto impressa nella storia del teatro italiano.
Rubini sceglie un ottimo cast, volti poco noti al grande pubblico, ma impeccabili nell’evitare una mera imitazione dei protagonisti
Eduardo, Titina e Peppino sono interpretati da tre giovani attori, Mario Autore, Anna Ferraioli Ravel e Domenico Pinelli, poco noti al grande pubblico ma capaci di caratterizzare i protagonisti, senza mai cadere nella mera imitazione. Un lavoro che certamente non è stato facile, probabilmente enfatizzato dalle scelte registiche ben precise, che si comprendono chiaramente dal primo minuto di girato.
Gli interpreti secondari sono numerosi, da Biagio Izzo nel ruolo di Vincenzo Scarpetta a Vincenzo Salemme, Marisa Laurito, Maurizio Casagrande e Marianna Fontana. Sergio Rubini ha la capacità di portare lo spettatore dietro le quinte di quella quintessenza del teatro popolare che è Napoli stessa, con i suoi palchetti barocchi, le strade poco illuminate e quel chiacchiericcio continuo, che accompagna il visitatore e lo stesso partenopeo, nella vita di una città che ha dato vita ai tanti personaggi scritti e interpretati dai De Filippo.
I Fratelli De Filippo è un film di cui si sentiva il bisogno e Rubini ha la capacità di comunicare allo spettatore, non soltanto la sua passione per il teatro, ma anche la storia della drammaturgia moderna. Una storia che ne racchiude tante e che celebra in modo autorevole e creativo la famiglia De Filippo.