Si vedeva già dal pilot (ne abbiamo parlato in modo dettagliato qui) che Hap & Leonard aveva tutte le carte in regola per appassionare non solo gli amanti del cinema di genere ma anche il pubblico più mainstream. Ora possiamo tranquillamente dirlo: questo è uno di quei casi dove il buongiorno si vede dal mattino, perché il nuovo prodotto di SundanceTV (canale controllato da AMC Networks) è una delle grandi sorprese di questo 2016.
La serie, che ha una prima stagione composta da soli sei episodi, è tratta dalla famosa serie di romanzi dello scrittore cult Joe R. Lansdale.
Per la piccola rete via cavo statunitense Hap & Leonard ha rappresentato una grande scommessa, dato che mai si era cimentata con un prodotto così dichiaratamente di genere e di intrattenimento (Rectify, la punta di diamante di SundanceTV, è tra le serie più raffinate ed intellettuali in circolazione) ma, considerato l’eccellente soggetto di partenza e i nomi coinvolti nel progetto, ha fatto benissimo a provarci, vincendo così questa stimolante sfida.
La trama, in fin dei conti, è davvero molto essenziale, da perfetto B-movie: i due amiconi Hap (James Purefoy, Rome e The Following) e Leonard (Michael Kenneth Williams, The Wire e Boardwalk Empire), da poco disoccupati, vengono convinti dall’ex moglie di Hap, Trudy (Christina Hendricks, Mad Men) a recuperare il bottino di una rapina andata male assieme ad un team di persone decisamente bizzarre; il problema è che uno dei membri di questo gruppo è in accordo con altri due tizi molto poco raccomandabili, Soldier ed Angel, che faranno di tutto per accaparrarsi l’intera posta in gioco, anche a costo di spargere in giro litri e litri di sangue.
Hap & Leonard, pur essendo un mix di vari generi, ha un’identità forte e ben precisa che riesce a creare un universo narrativo molto riconoscibile.
In linea di principio non c’è nulla di particolarmente innovativo nella serie, che si rifà molto all’hard boiled: prendete un buddy movie alla 48 ore di Walter Hill, aggiungete le atmosfere di Justified (un pò più southern in questo caso), mescolate il tutto con il pulp tarantiniano (c’è un grande omaggio a Le iene in una puntata dello show) ed infine inseriteci dei personaggi che potrebbero stare benissimo in Banshee; questi ingredienti però, nel loro insieme, creano un mondo che in televisione ancora non si era visto e già per questo motivo è molto difficile poter fare paragoni con altre serie attualmente in onda. I due showrunner della serie Nick Damici e Jim Mickle, che avevano già realizzato una trasposizione cinematografica di un libro di Lansdale (Cold in July), riescono intelligentemente a giocare con i toni sia leggeri che drammatici presenti nel libro mantenendo però una grande ironia di fondo, grazie anche ad una scrittura brillantissima (almeno quattro-cinque scambi di battute tra i personaggi sono da manuale di sceneggiatura).
Ma il vero punto di forza della serie è nei protagonisti, impersonati perfettamente da James Purefoy e Michael Kenneth Williams; la loro bravura nel dare corpo a due characters particolari e diversissimi (da una parte Hap, un bianco obiettore di coscienza divorziato e dall’altra Leonard, un veterano del Vietman di colore omosessuale) è tale che la chimica tra di loro è perfetta, proprio come è riuscito a descrivere nei suoi romanzi Lansdale ma dato il loro talento era difficile pensare il contrario (molto bravi sono anche i comprimari, la Hendricks in primis).
Con Banshee arrivato alla sua final season la televisione ha disperatamente bisogno di un prodotto ruspante e genuino come la serie di Cinemax e Hap & Leonard ha tutti i requisiti per sostituirlo in maniera egregia; la speranza quindi è che SundanceTV possa rinnovare lo show, che è ancora inedito in Italia, per una seconda stagione e, se consideriamo il materiale a disposizione (una decina di libri), le avventure dei due buddies sono solo agli inizi.