Poker Face è il secondo film che vede alla regia Russell Crowe, dopo The Water Diviner del 2014. L’attore, che ha presentato Poker Face alla 17 Festa del Cinema di Roma (in collaborazione con Alice nella Città) è protagonista del film insieme a Liam Hemsworth, RZA, Elsa Pataky, Aden Young, Steve Bastoni, Daniel MacPherson, Brooke Satchwell, Molly Grace, Paul Tasson e Jack Thompson. Al cinema in Italia dal 24 novembre 2022 su distribuzione Vertice 360, Poker Face racconta la storia di un uomo di successo che riunisce il suo vecchio gruppo di amici per giocare un’importante partita a poker, dove la posta non è rappresentata esclusivamente dal denaro.
POKER FACE, IL GIOCO D’AZZARDO COME METAFORA DELLA VITA
Russell Crowe subentra come regista a progetto già avviato e concede la sua personale visione di Poker Face, un film in cui la vita è come il gioco d’azzardo: una scommessa in cui c’è chi vince e chi perde la partita. Vittorie e sconfitte materiali, ma anche metaforiche, che il regista e protagonista esplica con una sceneggiatura (scritta a quattro mani con Stephen M. Coates) che mette in campo legami e sentimenti come amore, amicizia e famiglia.
Il giocatore d’azzardo Jake Foley (Crowe) richiama i suoi amici d’infanzia per disputare una partita a poker dalla posta altissima. Il gioco si svolge nella lussuosa villa di Foley, alle porte di Sydney, dove il protagonista colleziona capolavori d’arte moderna e contemporanea. A condurre la partita è lo stesso Foley, con il socio e Andrew (RZA) con cui ha costruito un impero, realizzando un software di cybersecurity, ideato inizialmente come un programma per il gioco d’azzardo. Andrew è l’unico amico del gruppo con cui Foley ha fatto affari, mentre gli altri hanno seguito percorsi diversi, ma tutti hanno inseguito il successo – tranne Mickey (Liam Hemsworth), che è rimasto solo e ai margini della società. Foley, organizzando la partita, mira a testare la bontà dei rapporti umani e scovare bugie e crisi irrisolte, che hanno fatto traballare il gruppo. Mentre è in corso il gioco accade qualcosa di inaspettato, che cambierà le sorti della serata.
POKER FACE CON RUSSELL CROWE È UN FILM DALLO SVILUPPO CONFUSO
Poker Face potrebbe anche avere un soggetto interessante, ma l’insieme della messinscena non riesce a valorizzarne il potenziale. Il puzzle suggerito dallo script finisce per ricomporsi in modo incompleto e farraginoso, lasciando lo spettatore con poche coordinate, che si disperdono tra ricordi d’infanzia e arditi paralleli tra il gioco d’azzardo e l’arte. Riconosciamo a Crowe le difficoltà di chi è subentrato a dirigere in itinere, ma le decisioni dietro la pellicola lasciano troppi punti interrogativi.
La sceneggiatura scorre finché si tratta di mostrare la partita di poker, con tutti i rivolti emotivi del caso, ma la sottotrama che emerge nello sviluppo della storia cambia in modo goffo registro e atmosfera. Proprio mentre si inzia ad entrare nel profondo del protagonista, della sua vita e degli intrecci sentimentali all’interno di un gruppo, si viene infatti catapultati in una sorta di heist movie che rompe il filo della tensione.
POKER FACE HA NEI RAPPORTI UMANI UN SUO PUNTO DI FORZA
È l’onestà intellettuale di Russell Crowe che salva il suo Poker Face. Seppur nel film siano evidenti i tanti difetti, soprattutto in fase di scrittura e montaggio, il regista e protagonista riesce a far venire fuori la sincerità dei sentimenti e delle relazioni umane. La dipendenza dal gioco d’azzardo diventa una metafora per raccontare le fragilità di Foley, che si apre in una lunghissima intervista dove paragona il giocatore di poker ad un’artista. La voce fuori campo di Crowe è emozionate e dà un piacevole ritmo al film, che alla fine risulta godibile; seppur più vicino agli standard di un film TV che di una pellicola degna del grande schermo. Interessante il taglio che il regista concede alle inquadrature degli amici, inquisitorie e allo stesso tempo amabili. Poker Face è un film che ha diversi punti di debolezza ma tutto sommato è proprio la sua mancanza di pretenziosità a salvarlo dall’oblio.