Willy Wonka è tra i personaggi più celebri di Roald Dahl. Dal romanzo dell’autore britannico sono stati tratti due film,Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) con l’inarrivabile Gene Wilder e il riadattamento di Tim Burton con Johnny Depp, che ha interpretato il cioccolataio come un eccentrico dandy. Per apprezzare Wonka, un prequel che però di fatto è anche il terzo distinto adattamento del personaggio di Willy Wonka , bisogna dimenticare tutto ciò che era stato fatto finora e distaccarsi dalla penna di Roald Dahl. Il film è un adattamento del regista Paul King (Paddington), che ha scritto la sceneggiatura con Simon Farnaby, reinventando in chiave più contemporanea il personaggio di Wonka e affidando l’interpretazione a Timothée Chalamet, emblema della Gen Z. In sala dal 14 dicembre 2023, Wonka è un musical per famiglie che esalta il lato più umano e sentimentale del famoso cioccolataio, facendone un giovane avventuriero con un sogno nel cassetto, che dovrà superare numerose difficoltà prima di iniziare ad affermarsi. In scena, insieme a Chalamet, troviamo Olivia Colman, Rowan Atkinson e un istrionico Hugh Grant nella parte dell’Umpa Lumpa: un ottimo cast che allarga la scena principale a storyline decisamente più vivaci e contribuisce positivamente alla resa finale del film di Paul King.
Wonka, il cioccolato e gli Umpa Lumpa, una storia che inizia con un sogno infantile
Wonka è un prequel che racconta le origini di Willy Wonka, una storia che, come scritto precedentemente, si distacca dal libro di Dahl. Infatti King e Farnaby scrivono praticamente un nuovo personaggio: un giovane sognatore che crede nelle persone e nel suo obiettivo che, naturalmente è quello di produrre il cioccolato migliore di sempre, nel ricordo e sulla ricetta di sua madre (Sally Hawkins), un’eccellente cuoca morta qualche anno prima. Willy Wonka (Timothée Chalamet) viene presentato come un mago girovago, che dopo aver visitato numerosi paesi esotici sbarca in un immaginario villaggio pseudo-britannico, con l’ambizione di aprire una cioccolateria nella galleria principale della cittadina. Wonka è entusiasta di proporre le sue innovazioni a base di cacao e sogni, ma dovrà scontrarsi con il capitalismo e con la concorrenza dei bottegai già presenti in galleria, non proprio esaltati dall’arrivo di un nuovo competitor. Rimasto senza un centesimo Willy si imbatte nelle grinfie di Mrs. Scrubbit (Olivia Colman), una subdola ostessa che ospita un nutrito gruppo di sventurati, i quali diventeranno il cuore di un piano commerciale e morale che il protagonista stilerà con l’aiuto dell’orfanella Noodle (Calah Lane). Wonka utilizzerà l’ingegno per ricreare una mini fabbrica di cioccolato e i sentimenti per realizzare i suoi stravaganti cioccolatini, apprezzatissimi anche dallo strambo “folletto” che gli fa visita ogni notte e che si scoprirà essere un Umpa Lumpa (Hugh Grant). Un personaggio, quest’ultimo, particolarmente riuscito nonostante le dichiarazioni sulle difficoltà dimostrate dall’attore britannico nella recitazione con la motion capture. Grant interpreta con il british humor che lo caratterizza un Umpa Lumpa impertinente e irritabile e un intermezzo musicale che rimane tra le cose migliori del film.
Timothée Chalamet interpreta un Willy Wonka gioioso e ottimista, perfetto nel periodo natalizio
Il Wonka di Paul King è un vero e proprio film natalizio, dove la figura del protagonista viene utilizzata come espediente per costruire un musical gioioso e sentimentale. Il Natale non è presente visivamente nel film, ma a creare il corretto contesto per sviluppare la storia è l’atmosfera di fondo che gli autori hanno creato utilizzando gli espedienti narrativi al posto giusto. Il Willy Wonka di Timothée Chalamet è un sognatore, gioioso e ottimista, che nonostante le difficoltà riesce sempre a sfruttare la situazione a suo vantaggio e per giunta con il sorriso. In questo contesto Chalamet funziona benissimo, è affascinante e riesce ad esprimere quella doppia personalità che caratterizzerà il Wonka adulto, che qui ricordiamolo è un personaggio differente dall’originale, definito da tutt’altro background personale. Paul King, apprezzato regista di Paddington, riesce a combinare correttamente gli elementi gli elementi narrativi del suo film, che vanno dal musical, che non risulta affatto ridondante, alla storia personale di Willy, fino ad esplorare i personaggi secondari ben strutturati all’interno della storyline principale. Dovrebbe essere una costante ma non è affatto scontato che la costruzione narrativa sia coerente ai fini dello sviluppo dei personaggi e delle storie raccontate in un film, ma King con il suo Wonka riesce ad incastrare correttamente tutti gli elementi d’interesse che fanno della coerenza il punto di forza maggiore del film.
Wonka è una favola per famiglie, che aggiunge al romanzo punti di vista contemporanei
Il Wonka proposto da Paul King è totalmente immerso nella contemporaneità, dall’ambientazione ai costumi, che si collocano in una realtà alternativa del tutto nuova. La critica al capitalismo e ai disvalori della società del consumismo è palese, insieme agli elementi che ricalcano, con sottile ironia, generi come il poliziesco (molto divertente la caratterizzazione del capo della polizia). Il risultato finale però risulta un pò troppo infantile poiché privo di quegli elementi pungenti che caratterizzano il personaggio “originale”. Chalamet interpreta un Willy Wonka con una morale ben definita, ma avvezzo a sperimentazioni che non sempre sono del tutto innocenti, un ruolo ben caratterizzato dal protagonista, dotato di un’espressività che emerge positivamente. La deviazione dal romanzo di Dahl potrebbe non essere gradita ai cultori del genere, ma l’ambientazione originale e le storie di supporto rendono l’operazione meno improbabile di quello che si possa pensare. Wonka è indicato principalmente per famiglie, per il suo carattere favolistico e l’aura da sognatore che caratterizza il protagonista, perfetto per un pomeriggio natalizio da trascorrere in una sala cinematografica.