Chi non ha mai scaricato materiale piratato scagli la prima pietra! È una pratica a dir poco diffusa sin dai tempi delle lentissime connessioni 56k (ricordate Napster?) e che ancora oggi prospera grazie ai siti di streaming e ai download tramite BitTorrent, nonostante soluzioni come le piattaforme online legate ai servizi satellitari (si pensi a SkyGo e Sky on Demand) e la condivisione dell’account Netflix (facilitata da servizi come il nascente Together Price) stiano cambiando le abitudini di molti.
Soprattutto fino a una decina d’anni fa era comune leggere notizie riguardo la chiusura di portali o di server associati ad attività pirata: basta ricordarsi dei continui raid che venivano effettuati al datacenter di The Pirate Bay, alla chiusura dei server Razorback, al caso Peppermint, alla chiusura di Megaupload/Megavideo, e così via. Poi col passare del tempo, specialmente negli ultimi 5 anni, la frequenza di queste notizie si è affievolita sempre di più, grazie alla nascita di portali legali come iTunes prima e Spotify e Netflix poi – che sono riusciti a contenere con successo l’avanzata della pirateria musicale e audiovisiva – ma anche alla consapevolezza, soprattutto da parte dei grandi network, che tollerare il file sharing e la pirateria possa non solo non essere dannoso per il proprio business, ma anche proficuo. Quanti di voi hanno comprato un cofanetto della propria serie televisiva, vista e conosciuta la prima volta proprio grazie allo streaming e ai torrent?
Eppure di recente qualcosa è cambiato…
L’anno scorso la HBO (il network dietro Il Trono di Spade e Vinyl) fu promotrice di un deciso giro di vite sulla diffusione dei leak delle prime puntate del proprio show di punta, Game of Thrones, ma poi, al momento della messa in onda della première, la ‘battaglia legale’ passò in secondo piano e tutti i fan poterono godersi l’intera stagione anche tramite i canali ‘non ufficiali’. Se però l’impressione era che il problema fosse la diffusione anticipata della trama, alla luce degli eventi più recenti è evidente che la questione fosse di tutt’altra natura.
Se infatti una volta i canali di distribuzione erano tollerati e considerati ‘utili’ alla vita dello show, ora HBO ha cambiato totalmente strategia ed è passata alla tolleranza zero.
Già dopo la trasmissione dell’ultima puntata di Vinyl, chi avesse provato a cercare il torrent della puntata si sarebbe dovuto cimentare in un’impresa particolarmente ardua, a causa del continuo monitoraggio da parte del team legale della HBO dei portali torrent più conosciuti (Kickasstorrent, Torrentz, ecc…). Con l’inizio della sesta stagione de Il Trono di Spade poi, molti fan abituati a piratare la serie ispirata ai libri di George R.R. Martin si sono ritrovati una brutta sorpresa nelle proprie caselle di posta elettronica: delle email con cui la HBO li intimava a cessare lo scaricamento e il consumo di materiale protetto da copyright. Come se il messaggio non fosse abbastanza intimidatorio, a rincarare la dose venivano indicati l’indirizzo IP dell’utente e il timestamp del momento in cui si era eseguito il download illegale, forniti a HBO da una società specializzata nel contrasto alla pirateria, la IP Echelon.
Ecco un sunto dell’email:
Come possessore dell’indirizzo IP, la HBO richiede all’ISP [proprietario appunto dell’indirizzo IP] di contattare immediatamente l’abbonato a cui è stato assegnato l’indirizzo IP alla data e momento sopracitati con i dettagli di questo avviso, e di prendere le adeguate misure per prevenire ulteriori download e condivisioni di contenuti non autorizzati.
Ad accompagnare l’avviso, uno ‘spottone’ verso i servizi HBO:
Inoltre invitiamo a informare l’abbonato che la programmazione della HBO può essere facilmente visionata legalmente su molti dispositivi, semplicemente aggiungendo la HBO al proprio pacchetto di abbonamento televisivo.
Legalmente gli ISP non sono obbligati a inviare queste notifiche ai propri abbonati ai loro servizi internet, però, da quanto emerge, i service provider americani e australiani hanno già iniziato a inoltrare questo tipo di avviso ai propri clienti colti in flagrante nel download di una puntata di Game of Thrones tramite BitTorrent. Per quanto riguardo l’Italia non si sono ancora verificati episodi analoghi, sia perché la legislazione europea tutela maggiormente la privacy degli internauti sia per i differenti canali di distribuzione (da noi Sky Italia). È comunque evidente che la lotta alla pirateria sta vivendo una fase di cambiamento e che chi è abituato ad usufruire di contenuti non originali debba aspettarsi un inasprimento dei controlli in futuro.
In tutta questa vicenda, quel che più di lascia perplessi non è la ratio della tutela del copyright (legalmente inoppugnabile) ma il cambio di rotta della strategia HBO nei confronti della pirateria, fino all’altro ieri ritenuta tollerabile e ‘utile’ ad espandere il ciclo di vita dei prodotti televisivi.
Le ipotesi per giustificare tale sterzata potrebbero essere diverse. È possibile che HBO non abbia più bisogno di sfruttare la pirateria per incrementare la awareness di un prodotto come Il Trono di Spade (la qual cosa giustificherebbe il fatto che lo stesso giro di vite non sia applicato a serie di minor successo come ad esempio Silicon Valley); ma non possiamo neanche escludere che il network stia cercando di far cassa dopo il flop di Vinyl (ne abbiamo parlato qui) o che la condotta sia una manifestazione del nervosismo legato al ruolo sempre più importante di player come Netflix e Amazon e all’assenza di nuovi show dalla popolarità paragonabile ai ‘grandi classici’ HBO.
Per il momento non è dato sapere cosa ci sia dietro questa strategia, ma quel che è certo è che ci dice molto delle difficoltà di un network – tra i più celebrati di sempre – che attraversa una fase di stasi creativa.
Intanto ricordiamo che in Italia possiamo vedere Il Trono di Spade sia in versione sottotitolata (in contemporanea con gli USA) sia in versione doppiata su Sky Atlantic e in differita su Sky On Demand e SkyGo.
I tempi dello streaming pirata e dei torrent stanno per finire?
La nuova strategia HBO prevede l'invio di diffide legali a chiunque scarichi illegalmente Game of Thrones. Facciamo il punto della situazione.