Quando pensiamo che non ci sia più niente di nuovo da scoprire il cinema ci ricorda che la vita vera è un filone inesauribile di follie, di storie paradossali e quindi, di ispirazioni.
Eddie The Eagle è il resoconto nemmeno poi tanto romanzato di quanto di assurdo ci sia nel quotidiano e di come un pizzico di follia abbia permesso nella stessa edizione delle Olimpiadi invernali del 1988 a Calgary il sommarsi di due vicende pazzesche: Eddie Edwards divenne il recordman britannico di salto dal trampolino e la Giamaica prese parte alla competizione di bob a 4, dando spunto al celebre film della Disney Cool Runnings, immancabile cimelio sullo scaffale di ogni amante del light trash di inizio anni ’90.
E già. Nonostante nel fantasmagorico mondo dell’entertainment esistano decine di fervide menti impegnate nel progettare vicende bislacche, queste due cose sono successe davvero. Poi diteci che quel decennio fluo, pacchiano e fonato, chiassoso e politicamente scorretto non sia irrimediabilmente splendido.
Ma torniamo a noi. La vicenda parte da un bambino che sogna la fama. È piccolo, impacciato e con qualche difficoltà motoria. Ma ha una grande volontà e non si arrende. Facendo disperare un padre imbianchino ma sostenuto dall’amore di mamma’, cresce (nelle fattezze del giovane e bravo Taron Egerton di Kingsman – Secret Service) e con qualche livido arriva ad imbroccare la strada giusta: il trampolino con gli sci. A questo punto incontra una sorta di Maestro Miyagi (ancora i meravigliosi anni ’80) ma in questo caso l’aspetto è quello tutt’altro che impacciato del Wolverine delle nevi, al secolo Hugh Jackman. Questi è una vecchia gloria del salto, che dopo aver perduto ogni ambizione si mantiene spalando cumuli bianchi a bordo pista nei momenti di lucidità dall’alcol. Certo, nonostante in apparenza conduca una vita tra whisky e sigarette resta difficile immaginare l’attore australiano anche un solo centimetro lontano dallo standard statuario. Ciò detto, tra i due comincia il corteggiamento e Eddie a forza di dare la cera e togliere la cera, cercherà il modo di spiccare il volo anche grazie alle dritte del redento istruttore.
In effetti, la narrazione del film di Dexter Fletcher (più noto come attore in film quali The Elephant Man, Band of Brothers, Lock & Stock, Kick-Ass) prende più che qualche spunto da cult del genere “underdog”, cercando di mantenere un buon ritmo e non scadere nella creazione di un buon fumetto a colori, dove troverete tutti i grandi classici del genere (il cattivo ma non troppo, il momento di sconforto, la sorpresa romantica, ecc.) per arrivare poi alla inevitabile rivalsa finale.
Per la cronaca nulla di memorabile. Godibile, ma nulla più.
Nota finale. Il buon Hugh prima o poi finirà di pagare questo mutuo e magari lo vedremo impegnato in qualcosa che ci possa ricordare che, in effetti, sarebbe un attore con buone corde, capace, ne siamo certi, di poter andare oltre a ruoli in film accessori.
Eddie The Eagle, l’entusiasmo di una storia vera
L'improbabile storia vera di una passione sportiva anima un godibilissimo film con Hugh Jackman e Taron Egerton