A quanto pare Seth Rogen e Rose Byrne non riescono proprio a non avere problemi con il vicinato: se infatti nel primo Cattivi Vicini (2014) finivano per ingaggiare uno scontro diretto con la selvaggia confraternita capeggiata da un carismatico e determinato Zac Efron, in Cattivi Vicini 2 si trovano a dover fronteggiare le bizze meno spietate ma più pericolosamente imprevedibili delle iscritte a una sorority in divenire fondata da Chloe Grace Moretz, che nel confuso tentativo di rivendicare la propria identità di giovani donne finiscono per far rischiare la bancarotta alla coppia di ‘antagonisti’ sempre più – goffamente – adulta.
Queste le premesse del sequel del fortunato film di Nicholas Stoller, che, forte dello straordinario successo al botteghino del primo capitolo (quasi 271 milioni di dollari a fronte di un costo di 18), torna dietro la macchina da presa con una squadra pressoché invariata.
Se la pellicola del 2014, nel mettere in atto lo scontro generazionale, trovava il maggior punto di forza nella doppia formula di college movie e commedia di formazione, questo nuovo capitolo ripropone intelligentemente un contesto analogo ma spostando il focus sull’identità di genere e su un sessismo alla rovescia, in cui sono delle giovani donne che, nella ricerca di un proprio posto nella società, finiscono per cadere negli stessi eccessi degli omologhi maschili.
Cattivi Vicini non era certo una commedia per palati sofisticati, ma pur nella sua formula demenziale riusciva a garantire un’ora e quaranta di sincere risate, grazie al fortunato equilibrio degli interpreti e soprattutto a uno script estremamente solido. Il nuovo film purtroppo non centra il bersaglio, e, nonostante il registro e la squadra non siano cambiati, l’insistenza di un umorismo costruito su una volgarità di bassissima lega rimane l’unica debolissima leva comica, con risultati insoddisfacenti. In questo senso i primissimi minuti del film sono quasi una dichiarazione programmatica, e chi nel 2016 ancora trovi divertenti gag basate su rutti e vomito non rimarrà deluso. La stanca ripetizione per tutta la durata del film della gag di una bambina che gioca col vibratore della mamma, politicamente scorretta per il gusto di esserlo, denota più di ogni altra scelta la povertà di idee dello script.
Non tutto è da buttare però, e gli interpreti – ai quali non viene comunque richiesto un particolare sforzo – funzionano: Seth Rogen è solido come sempre (il problema è il suo braccio destro Evan Goldberg, che stavolta lo priva di spazio significativo sullo schermo), Rose Byrne rende bene le difficoltà di una neomamma – ed è meravigliosa anche spettinata e struccata – e la talentuosa Chloe Grace Moretz è una perfetta scelta di casting, grazie alla sua capacità di dimostrarsi spietata o di suscitare empatia a seconda delle richieste della pagina. L’ottimo Zac Efron non ha una sbavatura, ma è ancora una volta intrappolato nel ruolo del bello in un film stupido: a quanto pare il fortunato incontro con Linklater in Me and Orson Welles (2008) non è bastato a salvarlo da un percorso ‘artistico’ all’insegna delle scelte insignificanti.
In conclusione Cattivi Vicini 2 è una commedia godibile e perfettamente collocata in uno zeitgeist hollywoodiano che vede un fiorire di ruoli femminili forti e indipendenti (interpretati ahimé da attrici pagate molto meno delle controparti del sesso opposto, ci scommettiamo), che però rimane troppo sciocca e irrilevante per non far rimpiangere il pur non eccellente primo capitolo. Di alcuni sketch ancora ci stiamo chiedendo il perché.
Cattivi Vicini 2: attenti alle donne
Il sequel della fortunata commedia del 2014 ripropone un soggetto analogo senza però garantire lo stesso risultato del primo episodio.