In questo periodo il canale premium cable americano HBO non sta certamente vivendo il suo momento migliore: tra flop clamorosi (Vinyl e la seconda stagione di True Detective), ritardi di produzione (Westworld) e, più in generale, problemi nella gestione organizzativa e creativa da parte dei vertici (che hanno portato il CEO Michael Lombardo a lasciare il suo posto) ci presentano l’immagine di un network in difficoltà, lontano dai fasti gloriosi degli anni Duemila; non sembra così strano quindi che HBO, con The Night Of, voglia ritornare alle origini con uno show che ricorda molto, per atmosfere e tematiche trattate, alcune grandi serie che hanno reso il canale via cavo famoso nel mondo come modello da seguire nella serialità contemporanea.
La miniserie, composta da 8 puntate, ruota attorno all’omicidio di una ragazza.
Nazir Khan (Riz Ahmed) è un ragazzo americano di origini pakistane che vive a New York con la sua famiglia e frequenta brillantemente il college; una sera, per andare ad una festa, prende di nascosto il taxi del padre ma, durante il tragitto, una ragazza ribelle e disinibita di nome Andrea (Sofia Black D’Elia) entra nell’autovettura e seduce il ragazzo, portandolo nella sua abitazione per una nottata a base di sesso, alcol e droga. Quando però Nazir si risveglia trova la ragazza brutalmente uccisa nel letto in un lago di sangue e, spaventato a morte, scappa dall’appartamento ma lascia in giro moltissime tracce, permettendo così alla polizia di catturarlo; all’interno della centrale il ragazzo incontrerà l’avvocato Jack Stone (John Turturro), che si propone di difenderlo in questo caso giudiziario particolarmente spinoso.
La gestazione di questo progetto, remake di una serie britannica intitolata Criminal Justice, è stata molto travagliata.
Nel settembre 2012 la HBO annuncia che il protagonista della miniserie, sviluppata da Richard Price (Child 44, Il colore dei soldi) e da Steven Zaillian (Schindler’s List, Gangs of New York), avrebbe avuto come protagonista e produttore esecutivo nientemeno che James Gandolfini, l’attore che ha raggiunto la fama mondiale grazie al personaggio indimenticabile di Tony Soprano; nel 2013 purtroppo Gandolfini muore di attacco cardiaco ma il progetto va comunque avanti rimpiazzando il defunto James con Robert De Niro, che però abbandonerà il progetto a favore di John Turturro.
Questo primo episodio già mette in risalto l’altissima qualità di questo show.
The Night Of, inedito per adesso in Italia, è un crime drama con una narrazione molto realistica che ricorda alcuni grandi prodotti del network come The Wire (non a caso Richard Price ha lavorato nella serie di David Simon) e la miniserie Generation Kill; attraverso il racconto di una vicenda di cronaca nera Price e Zaillian rappresentano in maniera dettagliata quello che di solito non si vede nei normali polizieschi, ovvero tutto il dietro le quinte che riguardano i casi di questo tipo (qui è molto minuziosa la rappresentazione dei metodi di intervento usati dalla polizia). L’approccio, se vogliamo, è quasi di tipo semi-documentaristico e questo aumenta il coinvolgimento dello spettatore, che nel corso degli 80 minuti di durata del pilot si troverà, grazie ad una gestione magistrale della suspence, a soffrire assieme a Nazir per il calvario di cui è vittima, anche se in realtà noi non sappiamo effettivamente se il ragazzo è innocente o meno (un pò come succede nella serie Rectify, dove parteggiamo per un protagonista accusato di omicidio).
Se le premesse sono queste possiamo già dire in anticipo, sperando di non essere poi smentiti, che la HBO ha fatto di nuovo centro; la critica americana ha già ampiamente elogiato la miniserie e ci voleva una boccata d’ossigeno del genere per il canale via cavo, bistrattato in maniera troppo ingiusta in questi ultimi anni.