“Ho sempre ragionato con la mia testa e questo mi ha portato a fare esattamente l’opposto delle indicazioni che davano tutte le ricerche di mercato”. Così, verrebbe da dire, si diventa un’icona del mondo fashion. Ma Franca Sozzani non è un’icona qualsiasi, lei è la regina delle icone e suo figlio Francesco Carrozzini, fotografo e regista, ha puntato l’obiettivo su di lei e realizzato Franca: Chaos and Creation, a metà strada tra biopic, documentario ed esigenza filiale di conoscere più a fondo la donna e la madre. Il film è sbarcato al Lido di Venezia fuori concorso nella sezione Cinema nel Giardino della 73a Mostra Internazionale del Cinema e ha chiamato a raccolta il gotha mondiale della moda, grandi firme e top model che anche in questa circostanza, con la loro presenza, le hanno tributato affetto e ammirazione, riconoscendole il ruolo di “rivoluzionaria”, “ribelle” e apri pista nel modo di rappresentare il mondo fashion. Franca Sozzani, già direttrice di Vogue Bambini, poi alla guida di Vogue Italia e di L’Uomo Vogue, dal 1994 è anche direttore editoriale della corazzata Condé Nast Publication, una delle più potenti case editrici statunitensi.
Il film-intervista, come ammette l’autore, è una lettera d’amore verso la madre ma questo non gli preclude di farle anche domande scomode. Da questo punto di vista, quella di Carrozzini, è la necessità di conoscere meglio l’unica persona che, dopo la morte del padre, gli era rimasta. Ma partendo da qui Franca: Chaos and Creation ci svela anche un mondo. Il mondo fatto di cuore, istinto e intelletto di una persona che ha fatto la storia della comunicazione fashion, portando la moda dentro la cronaca e nelle grandi questioni che hanno aperto polemiche e problemi, afflitto e diviso il globo: l’inquinamento, la guerra, la violenza sulle donne, la chirurgia estetica, l’anoressia, per citarne alcune. Franca Sozzani inoltre, come non ricordarlo, in un periodo in cui le modelle nere venivano censurate e ignorate da tutta la stampa patinata, riservò loro un intero numero speciale di Vogue. Questo modo di concepire il suo lavoro espose lei stessa anche a critiche e a prese di distanza di un ambiente, quello della moda, controverso ed estremamente sensibile a logiche di mercato, ma il suo carattere d’acciaio non l’ha mai fatta arretrare di un solo centimetro: “Dopo ogni numero ero pronta ad essere licenziata”.
La pellicola di Carrozzini raccoglie tante testimonianze di grandi firme e soprattutto dei fotografi che hanno lavorato con lei; le definizioni mitologiche o artistiche che le rivolgono si sprecano, ma Peter Lindbergh, suo storico collaboratore, e di cui confessa di esserne stato anche innamorato, introduce un altro tassello per rivelare l’approccio lavorativo della Sozzani: “Quando lei ti dà la possibilità di esprimerti secondo la tua visione e la tua sensibilità, non ti sta dando soltanto la libertà ma anche e soprattutto fiducia”.
Il film si avvale anche di vecchi Super8 di famiglia, ma è l’intervista e alcune domande che scavano nella sua vita e nei suoi aspetti più privati, a cui solo un figlio poteva ricevere risposta, la parte più interessante e inedita di una personaggio tanto in vista pubblicamente, quanto sconosciuto nella sua sfera privata. Un personaggio che forse ha un solo rammarico: “Sono una winner perché con le mie idee ho buttato tutte le palle in rete, tranne che nella vita amorosa”. Franca: Chaos and Creation non sarà una pietra miliare del cinema, ma quello di Francesco Carrozzini è un lavoro onesto, da madre a figlio e viceversa. E comunque la carrellata di immagini e fotografie che scorrono lungo tutto il film e che hanno fatto la storia di Vogue e dei grandi fotografi sono imperdibili.
Venezia 73, la recensione di Franca: Chaos and Creation
Presentato a Venezia nella sezione Cinema nel Giardino un appassionato documentario sulla regina della moda Franca Sozzani.