Innumerevoli fattori devono incrociarsi nel percorso di una coppia per sancirne l’unione: la tempistica, l’opportunità, l’ambiente, le circostanze, l’ambizione… e poi certo, l’amore.
Woody Allen non perde occasione per ricordarlo, costruendo personaggi che per inclinazioni e debolezze tendono ad assomigliarsi, ma ognuno ha la sua epoca, i suoi costumi, il suo contesto (ricordiamo Vicky Cristina Barcelona nel 2008, Midnight in Paris nel 2011, Magic in the Moonlight nel 2014, tra gli ultimi).
Questa volta siamo nell’America degli anni ‘30, tra New York e Los Angeles, tra la criminalità, il successo, il potere, lo star system e l’arte del cinema. Seguiamo i passi di un ragazzo ancora ingenuo, Bobby (Jesse Eisenberg), che sogna di essere artefice del proprio destino e con coraggio lascia la famiglia e si trasferisce a Hollywood. La meta è il paese delle Meraviglie, il luogo delle opportunità, delle belle ville e della gente felice, almeno così lo immagina. Trasognato apre le braccia al presente, senza nulla da perdere, chiede al fratello della madre, Phil (Steve Carell), un importante produttore, un lavoro qualsiasi. Oltre a questo lo zio gli offre una visita speciale della città sotto la guida di Vonnie (Kristen Stewart). Bella, gentile e disillusa Vonnie fa perdere la testa a Bobby e quando il fidanzato la lascia, lui è pronto per consolarla.
Bobby è il ragazzo “alla Allen”, non è interessato come i suoi coetanei ai soldi e al sesso. Non è mai andato con una prostituta e quando gli succede la paga senza consumare, per difendere i suoi valori. A modo, educato, vive in un mondo tutto suo, come se gli altri non potessero interferire. Invece non solo interferiscono, ma lo contaminano, innescando in lui la malizia e la disillusione.
Riesce a conquistare Vonnie, la sta per sposare ma il passato di lei torna alla ribalta. Così Bobby ritorna a casa, amareggiato da Hollywood, inizia a dirigere il Casinò del fratello Ben (Corey Stoll), portandolo a livelli altissimi. Tutti ne parlano, lui è quasi una star, il ragazzo riservato ora intrattiene gli ospiti, conosce il mondo dello spettacolo e della politica: è al centro della cafè society. Bobby ha abbandonato a Los Angeles la sua ingenuità per farsi adulto, teso al compromesso, concreto, non sogna più, non crede più e la sua nuova maschera gli calza a pennello. Trovata anche una moglie, caso della sorte di nome Veronica (Blake Lively), che le ha dato un figlio, non ha più niente da chiedere.
Possiamo davvero abbandonare chi siamo? Ci sarà sempre un brusio lontano, una fitta allo stomaco, un mal di testa, un profumo, una persona a ricordarcelo. Vonnie viene a trovarlo con suo marito e fiamme congelate si riaccendono. Ora non sono più dei ragazzi, ora hanno responsabilità, delle persone che dipendono da loro e delle scelte da onorare. Non lo capiscono e si fanno più patetici di quanto potrebbero essere, per stare insieme non basta l’amore e non si può aspettare la vecchiaia, quando la vita si è vissuta e si ha bisogno solo di essere amati, per tornare sui propri passi. Bisogna scegliere tra benessere e inquietudine perché amare è soffrire e sempre più sembra che lo abbiamo scordato, sempre più le coppie convivono per paura di essere sole, sempre più non si vive ma si lotta per non morire.
Woody Allen ancora una volta insinua dei dubbi nei sopiti spettatori, lo fa con un ritmo lento, un film che vuole raccontare tutto, ma proprio tutto. Per fortuna la fotografia dai colori perlati e la sapiente capacità di guidare la macchina da presa, rendono questa eternità deliziosa. Attenzione a non perdersi e non lasciarsi sfuggire tutte le sotto trame, caratterizzate da un’ironia crudele, marchio di qualità del regista. Stavolta sotto il mirino gli ‘ebrei-criminali’, credenti, anche se “peccato, che non sia contemplata una vita dopo la morte”. Ancora una volta Woody Allen prende in giro se stesso; in fondo chi ci conosce meglio se non noi stessi? Poi, almeno nessuno si offende.
Cafe Society, Allen e l’amore negli anni ’30
Jesse Eisenberg e Kristen Stewart sono protagonisti della nuova pellicola di Woody Allen, una commedia sull'amore complicato e la vita che ci trascina.