Tanto giovane quanto prestigioso, tanto indipendente quanto popolare, tanto impegnato quanto di genere: il programma del prossimo Torino Film Festival (18-26 novembre) si conferma come un mix perfetto fra diverse culture cinematografiche e restituisce una manifestazione di cinema che come poche altre in Italia e nel mondo sa contaminare immaginari del passato, indagini nel presente e tendenze verso il futuro. Con 158 lungometraggi – fra cui 46 opere prime e seconde e 43 anteprime mondiali – la 34ͣ edizione del Festival (anche quest’anno sotto la direzione di Emanuela Martini e a questo giro con Gabriele Salvatores come “Guest Director”) propone un panorama di opere veramente sconfinato e ambizioso dentro al quale è molto facile per chiunque perdere la bussola. Ecco dunque una breve guida per orientarsi nel labirintico programma dei film in rassegna: un elenco delle proiezioni più interessanti per ogni sezione insieme a quelle che consigliamo vivamente di non lasciarsi sfuggire. Iniziamo qui con le pellicole presentate in concorso e nella sezione non competitiva Festa Mobile, mentre in questo altro articolo vi parliamo di tutte le altre sezioni.
Concorso Torino34
Nella sezione competitiva Torino34 saranno presentati 15 film provenienti da 14 paesi diversi (con una significativa presenza del cinema sudamericano) e come di consueto saranno tutte rigorosamente opere prime, seconde o terze. E’ utile ricordare come il concorso del Torino Film Festival sia stato negli anni una sorgente inesauribile di talenti. Basti pensare come nel passato i premi sono andati a perfetti sconosciuti che con il tempo sono diventati maestri indiscussi del cinema contemporaneo: Pablo Larrain, Damien Chazelle, David Gordon Green, giusto per citarne alcuni.
Da tenere d’occhio quest’anno c’è l’esordio alla macchina da presa di Andrea De Sica (figlio di Christian e nipote di Vittorio) con I figli della Notte, annunciata come un’insolita opera che viaggia fra “ambizioni autoriali” e “suggestioni horror” tanto da chiamare in causa il cinema di David Lynch. Altro esordio che genera curiosità è quello di Hamé e Ekoué, componenti del gruppo rap francese La Rumeur con il film Le derniers Parisiens: i due hanno già realizzato insieme nel 2011 una serie TV molto apprezzata (De l’encre) e Hamé ha già dato prova di un’ottima regia con il cortometraggio Ce chemin devant moi, presentato in selezione ufficiale al Festival di Cannes 2012 e premiato per la miglior fotografia a Clermont Ferrand nel 2013. Un terzo titolo che nel Concorso fa drizzare le orecchie è Porto di Gabe Klinger nella prima incursione del regista brasiliano nella finzione dopo il suo documentario Double Play: James Benning and Richard Linklater presentato a Venezia nel 2013. Il film che presenta a Torino ha già avuto ottime critiche sia dopo la prima mondiale nella sezione Nuovi Registi di San Sebastian sia nel suo passaggio al 60° Festival di Londra. Dietro la produzione c’è la mano di Jim Jarmush ed è anche l’ultimo film interpretato da Anton Yelchin (il Pavel Chekov in Star Trek), scomparso tragicamente qualche mese fa in un incidente domestico. Infine il cerchietto con la penna è da fare anche attorno a Christine di Antonio Campos (già autore dello splendido Afterschool), che racconta la vera storia di Christine Chubbuck, conduttrice americana che il 15 luglio 1974 passò alla storia per essere è stata la prima persona a suicidarsi in diretta TV (vicenda che ispirò qualche anno dopo Quinto Potere di Sidney Lumet). Un film che è andato molto bene allo scorso Sundance dove è stato presentato in anteprima mondiale e che può contare sulle importanti interpretazioni di Rebecca Hall e di Michael “Dexter” C. Hall (no, non sono parenti).
Festa Mobile
Quest’anno la sezione non competitiva di Festa Mobile (che va pescare le migliori produzioni dell’anno in giro per il mondo) è decisamente una delle più interessanti di sempre. Tante le anteprime italiane imperdibili: da l’attesissimo Scully di Clint Eastwood che racconta l’incredibile vicenda del volo US Airways 1549 e del suo pilota da Chesley “Sully” Sullenberger (Tom Hanks) a Free State of Jones di Gary Ross, pellicola sulla guerra civile americana costata 65 milioni di dollari con protagonista il poliedrico Matthew McConaughey; da Elle film con il quale Paul Verhoeven è tornato dietro la macchina da presa sorprendendo l’ultimo Festival di Cannes fino al nuovo lavoro di Brillante Mendoza, Mà Rosa, interpretato da un’immensa Jaclyn Jose che sempre sulla Croisette del maggio scorso si è portata a casa il Prix d’interprétation féminine. E poi ancora, in chiusura del Festival, arriva anche la nuova opera di uno dei registi britannici più interessanti degli ultimi anni, Ben Wheatley (Kill List, High Rise): il suo Free Fire, è un gangster movie dal sapore tarantiniano dove fanno capolino, fra gli altri, Cillian Murphy e Brie Larson (Oscar femminile per Room).
Ma in questa sezione ci sono anche un buon numero di film italiani che attirano l’attenzione e fra tutti la nuova pellicola di Andrea Molaioli che mette in scena l’omonimo romanzo di Nick Horby Slam – Tutto per una ragazza con nel cast Jasmine Trinca (madrina del Festival) e Luca Marinelli. E poi ancora perle sparse qua e là, che promettono benissimo e sono tutte da scoprire: Bleed for this (biopic prodotto da Martin Scorsese sul pugile Vinny Paz), Death in Sarajevo (di Danis Tanović, quello di No Man’s Land), Psycho Raman (uno spietato thrillerone di Bollywood, pazzesco dicono), Les fils de jean (di Philippe Lioret, autore di quel capolavoro che è Welcome) e La Loi de La Jungle (commedia irresistibile, già acclamata al Festival di Locarno).
C’è anche un documentario di Robert Green, da guardare se si è visto il film in concorso sulla stessa vicenda: Kate Plays Christine segue infatti l’attrice Kate Lyn Sheil mentre si prepara a interpretare Christine Chubbuck nel dietro le quinte del lungometraggio biografico di cui sopra.
Per quelli che invece si sentono coraggiosi è da segnalare Lullaby To the Sorrowful Mystery di Lev Diaz, un lavoro gigantesco (8 ore e 5 minuti di pellicola in bianco e nero) che racconta elementi e personaggi legati alla Rivoluzione Filippina del 1896-1897 contro il Regno di Spagna. Un film lungo un giorno.
Non dimenticatevi di leggere anche la nostra guida a tutte le altre sezioni!