Venerdì 25 Novembre inizia ufficialmente la XV edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival.
Come opening night, la giuria ha scelto un piccolo capolavoro, in assoluta anteprima per l’Italia. Questo film si chiama You’ll never be alone (Nunca vas a estar solo), scritto e diretto dall’esordiente Alex Anwandter – già premiato con uno speciale Teddy Award nell’ultima edizione del Festival di Berlino.
Per chi non lo sapesse, il primo Teddy Jury Award risale a trent’anni fa, più esattamente alla Berlinale del 1987. Nel corso di quell’edizione, infatti, si è riunita per la prima volta una giuria indipendente, costituita da un gruppo internazionale di organizzatori di festival cinematografici a tema LGBT. Scopo del Teddy Award era valorizzare tutti quei film che affrontassero con coraggio temi legati all’omosessualità. All’epoca, il primo Teddy Award fu assegnato a Pedro Almodovar per La legge del desiderio. Nel 2016, la giuria ha deciso di assegnare un premio speciale ad Alex Anwandter, motivato anzitutto dal talento di questo giovane sceneggiatore e regista, che alla sua prima prova dimostra già una sensibilità cinematografica del tutto fuori dal comune.
Quando ha deciso di scrivere questo film, Anwandter si è ispirato a una storia vera. Nel 2012 Daniel Zamudio, un giovane gay di Santiago del Cile, è rimasto vittima di un’aggressione particolarmente violenta. I dettagli di questa storia hanno talmente sconvolto la società cilena da costringere il parlamento a varare una nuova legge contro le discriminazioni. You’ll never be alone non racconta la storia di Daniel, ma parte dal presupposto che l’omofobia in Cile e in tutta l’America Latina è un fatto concreto, brutale, che è necessario denunciare.
“Non è l’omosessuale che è perverso, ma la società in cui vive”. Questo il punto di partenza di You’ll never be alone, che è tanto la storia di Pablo, quanto la storia di suo padre Juan. La particolarità del film di Anwandter sta nella grazia con cui si avvicina a tutti i personaggi, restituendo illusioni, paure, e quel dolore di chi è costretto a guardare la sofferenza da spettatore.
You’ll never be alone racconta di Pablo (Andrew Bargsted), che ha 18 anni e si prepara alla sua prima audizione da ballerino. Ogni giorno affronta l’odio dei bulli. Non fa niente per nascondere la propria omosessualità. Al contrario, insieme all’amica Lucy (Gabriela Hernandez), cerca di vivere liberamente la sua vita. Purtroppo, un giorno, quei bulli passano dagli insulti ai fatti, ed è un’esplosione di violenza inaudita.
Quel giorno cambia per sempre anche la vita di Juan (Sergio Hernandez), il padre di Pablo. Da 25 anni dirige una fabbrica di manichini, nella promessa che prima o poi diventerà socio. Ha dedicato la vita al lavoro e a quel figlio, che ha dovuto crescere da solo.
Per il regista, questo storia racconta la violenza che si abbatte su Pablo, ma anche sul padre, che ha vissuto a sua volta una vita di prevaricazioni. E’ anche la tragedia di un uomo solo contro i debiti, i pettegolezzi, il suo stesso senso di colpa.
Il film di Anwandter supera così la stessa definizione di “tema queer”, costruendo una autentica tragedia contemporanea, tanto più dolorosa, quanto più è realistica in ogni singolo dettaglio.
Per vedere You’ll never walk alone di Alex Anwandter in anteprima, l’appuntamento è al RIFF, Venerdì 25 alle 20.15, al Cinema Savoy. Non perdetelo.