L’ispettore capo Jules Maigret ritorna sul piccolo schermo e prova ad intaccare lo strapotere dello Sherlock di Steven Moffat, titano indiscusso degli ultimi anni. In una serie composta da due episodi – uno già andato in onda lo scorso marzo, uno in programma per il giorno di Natale -, ITV tenta di rilanciare un nuovo ciclo di avventure del celebre ispettore, nato dalla penna di Georges Simenon e tanto caro agli appassionati di romanzi gialli. L’impresa, c’è da dirlo, non riesce appieno e quello che emerge da “Maigret sets a trap” è un quadro, tutto sommato, poco soddisfacente. Non è dato sapere se la colpa sia di Rowan Atkinson (il celeberrimo Mr. Bean), scelto per interpretare il protagonista, o della sceneggiatura, che a tratti manca di mordente e di tensione, fatto sta che lo spettatore si trova davanti ad un quadro sì virtuoso ma decisamente troppo poco entusiasmante per coinvolgere. La scena si apre nella Parigi degli anni ’50, dove un serial killer uccide, impunemente da sei mesi, donne sole, aggredendole alle spalle mentre camminano per Montmartre di notte. Maigret, a capo dell’indagine, è sconfitto e senza idee, quasi patetico nel suo continuo rimuginare e impotente di fronte alle vittime, pugnalate alle spalle e lasciate a morire nel cuore del quartiere, riverse sulla celebre scalinata. I parigini vivono nel terrore, il governo scalpita, la stampa incalza: l’ispettore si barcamena tra una supposizione e l’altra, in attesa di un errore da parte dell’assassino.
Una serie di omicidi perfetti e un Maigret incapace di reagire sarebbero un trampolino di lancio ben più che sufficiente per coinvolgere il pubblico, incalzandolo a suon di supposizioni e colpi di scena. Questo, però, non avviene: l’ora e mezza passata in compagnia dello show scorre lenta, quasi annoiata e viene ben presto da rimpiangere il genio irriverente di Cumberbatch e il ritmo frenetico delle indagini del detective di Baker Street. Qualcosa, insomma, non funziona, forse per colpa della sceneggiatura, che fa partire l’episodio in medias res – ci troviamo al cospetto dell’ultimo cadavere – e si concentra più sul patetismo di un Maigret impotente che non sulla scoperta dell’identità dell’assassino, forse a causa di Atkinson, ottimo ma incastrato in un volto che ne compromette, spesso, l’interpretazione. Maigret pare poco Maigret, nonostante il tentativo da parte dell’attore inglese di rendere la frustrazione e la sconfitta di un uomo che tenta il tutto e per tutto per incastrare chi terrorizza le donne di Parigi. Superba, in compenso, Fiona Shaw (la zia Petunia Dursley in Harry Potter), che riesce a dar prova di maestria interpretando e sfaccettando un personaggio complesso e difficile.
Insomma, chi è in cerca del brivido dell’avventura – e di un placebo per calmare la spasmodica fame di Sherlock, in arrivo a gennaio 2017 – potrebbe ritrovarsi deluso: la narrazione e la regia di questo pilot sono delicate e lente, pazienti come il buon ispettore che tormenta la propria pipa in attesa di un’illuminazione. La serie, presentata fuori concorso al Roma Fiction Fest alla presenza di John Simenon, figlio del celebre scrittore e produttore esecutivo della serie, prevede già, oltre all’episodio trasmesso il 25 Dicembre, anche una nuova stagione, sempre di due episodi, la cui produzione è programmata da novembre 2016 fino a febbraio 2017. Ad essere messi in scena, dopo il romanzo “Maigret tend un piège”, saranno “Maigret et son mort” (Natale 2016), “La Nuit du carrefour” e “Maigret in Montmartre”.
Maigret, la recensione del pilot in anteprima (no spoiler)
Presentata in anteprima al Roma Fiction Fest la nuova serie ITV ispirata alle indagini del celebre ispettore nato dalla penna di Georges Simenon, interpretato qui da Rowan Atkinson.