Dopo uno straordinario 2016, il 2017 comincia nel migliore dei modi per gli appassionati delle serie televisive e sono gli inglesi a fare la parte dei leoni: dopo Sherlock, a far parlare di sé è infatti la nuova miniserie di BBC One (co-prodotta con gli americani di FX) Taboo, la nuova creatura di Steven Knight con protagonista Tom Hardy (che è anche il creatore, assieme al padre Chips, e produttore esecutivo dello show).
Taboo è un period drama ambientato nella Londra di inizio Ottocento.
James Delaney (Tom Hardy) è un avventuriero creduto morto che riappare senza preavviso dopo aver passato diversi anni in Africa. Il suo ritorno sconvolge in particolar modo la sua famiglia, in primis la sorellastra Zilpha (Oona Chaplin), perché il padre appena defunto ha lasciato proprio a lui tutta la sua eredità, un piccolo territorio strategico conteso da Stati Uniti e Regno Unito. La Compagnia delle Indie Orientali, capitanata da Sir Stuart Strange (Jonathan Pryce), è fortemente interessata a quel pezzo di terra ma Delaney non è disposto a cedere per nessuna cifra, cominciando in questo modo una battaglia con l’istituzione, all’epoca, più potente del mondo.
Il pilot ci presenta un prodotto non particolarmente originale.
Le aspettative per Taboo erano molto alte alla vigilia, sia per le tematiche trattate (la lotta di un uomo solo contro la più grande “multinazionale” di allora) che per i nomi coinvolti (tra gli altri, figura come produttore anche Ridley Scott), ma la puntata ha fatto storcere il naso a non poche persone. Steven Knight, che tra le altre cose è showrunner di quella perla di Peaky Blinders, è garanzia di qualità e non abbiamo alcun dubbio che, con il prosieguo della serie, lo show troverà una sua identità ben precisa ma questo episodio pilota non entusiasma fino in fondo: forse lo showrunner ci ha tenuto in serbo le cose più interessanti per il futuro ma, nel suo essere molto introduttivo, il pilot procede con il freno a mano tirato, senza mordente e con un ritmo altalenante; inoltre uno dei rischi di avere una superstar come Tom Hardy (con un ruolo che si è cucito addosso addosso su misura) è che Taboo abbia una natura da one man show e l’impressione è proprio questa, dato che la fisicità ed il carisma del suo character oscura nettamente tutti gli altri personaggi (incluso il villain interpretato dal bravo Jonathan Pryce, l’Alto Passero di Game of Thrones). Poi, diciamocela tutta, la TV è già piena di antieroi carismatici in lotta contro tutto e contro tutti e di certo il James Delaney di Hardy, con il suo modo di fare selvaggio e badass, non è certo una novità da questo punto di vista, così come l’accennata storyline amorosa tra il nostro protagonista e la sorellastra sa di déjà-vu. Bisogna però dire che l’elemento soprannaturale, introdotto già in questa puntata (con Delaney che sembra essere in possesso di capacità occulte acquisite in Africa), se sviluppato bene potrebbe essere la chiave di volta per rendere lo show estremamente interessante ed un’altra cosa che non si può assolutamente discutere è la splendida messa in scena: la cura dei dettagli, per quanto riguarda i costumi e le scenografie, è maniacale, tanto di darci la sensazione di essere finiti dentro ad un romanzo di Dickens e la regia di Kristoffer Nyholm (che per la TV ha già lavorato nella versione originale di The Killing) è solida e brillante.
Ci aspettavamo un approccio narrativo meno convenzionale ma sicuramente Knight è uno che non lascia nulla al caso e attendiamo fiduciosi i prossimi episodi per vedere cosa Taboo ha veramente in serbo per noi telespettatori.