Quando all’inizio del 2014 Keanu Reeves parlava entusiasticamente alla stampa del suo prossimo progetto, ostinandosi a chiamarlo John Wick nonostante il titolo fosse Scorn, probabilmente in pochi immaginavano che il film si sarebbe trasformato in un piccolo grande caso capace di far rifiorire la carriera del Neo di Matrix.
Ma a dispetto delle aspettative, John Wick ebbe un successo sorprendente (e sì, prima dell’uscita in sala i produttori furono costretti a dargli il titolo che l’attore testardamente ripeteva da mesi).
A dispetto dei ridottissimi investimenti promozionali – che normalmente normalmente possono anche ammontare alla metà del costo di produzione – il budget ufficiale di 20 milioni di dollari – e i dati ufficiali sono sempre gonfiati per ragioni fiscali – fruttò un incasso di 88,761,661$, arricchiti da altri 60 milioni (stimati) sul mercato internazionale tra distribuzione home-video e diritti televisivi. Un tale successo commerciale fu accompagnato da una sorprendente accoglienza da parte della critica, che riconobbe nel riuscitissimo connubio tra azione magnificamente girata, atmosfere patinate e sceneggiatura solida la capacità di creare un universo narrativo in cui perdersi.
Ora il personaggio creato da Derek Kolstad è tornato e in John Wick – Capitolo 2, forte di un budget raddoppiato, deve affrontare i fantasmi del suo passato, perché in fondo quando sei il migliore in quello che fai, è difficile che ti lascino andare in pensione anticipata. Anche se sei un sicario.
John Wick (Keanu Reeves) viene contattato da un camorrista (un Riccardo Scamarcio perfettamente in parte) che rivendita un vecchio credito chiedendo al protagonista di ‘occuparsi’ della sorella (Claudia Gerini), altrimenti destinata a ereditare l’impero criminale del padre. Mentre gli eventi si sviluppano su scala mondiale, mostrandoci anche il ‘mondo parallelo’ della super-malavita romana, il nostro John scoprirà di avere alle calcagna più nemici di quanti non avrebbe creduto.
Ancora una volta le avventure di John Wick funzionano a perfezione.
Tutti i punti di forza del primo film vengono potenziati – senza però risultare stucchevoli – e così troviamo un’azione ancora più estrema, una maggiore violenza, un mondo narrativo di più ampio respiro e tanta ironia in più. L’eleganza della moda maschile, ingegnose soluzioni ‘tattiche’ e le location patinate restano a creare l’atmosfera che ha tanto contribuito al successo della saga e, soprattutto, il ritmo della pellicola risulta ancora una volta straordinariamente bilanciato.
Nel primo capitolo la regia era di Chad Stahelski e David Leith (nonostante il secondo, su richiesta della DGA, fosse riportato nei titoli di testa solo come produttore), voluti espressamente da Reeves che aveva apprezzato il loro lavoro come coreografi degli stunt e registi di seconda unità nella trilogia di Matrix. Era stata proprio la profonda conoscenza delle scene d’azione a rivelarsi fondamentale per il risultato finale, con una regia che anziché cercare un ritmo esasperato al montaggio puntava tutto su una programmazione tanto certosina quanto spettacolare degli stunt e su dei lunghi piani sequenza. Ovviamente la firma registica dell’azione di Stahelski torna anche per questo secondo episodio, ma al suo fianco non c’è più Leith, che nel frattempo ha girato Atomica Bionda, nel cui entusiasmante trailer Charlize Theron promette di essere un John Wick in gonnella. La fotografia non è più quella di Jonathan Sela, impegnato per l’appunto con Leith sul set di Atomica Bionda, ma passa a Dan Laustsen, che si conferma perfettamente a proprio agio con i colori accesi da lui già creati per Guillermo Del Toro in Crimson Peak.
In conclusione John Wick – Capitolo 2 non delude in nessun modo le aspettative e anzi rincara la dose su ogni fronte, offrendo un paio d’ore di grandissimo e patinatissimo cinema d’azione che fa uscire dalla sala con la voglia di averne ancora di più (e ci sarà un terzo capitolo, statene certi). Se qualcuno avesse qualche dubbio sul successo dell’operazione, basti pensare che nella sola prima settimana gli incassi americani hanno raggiunto quelli domestici totali del primo film. John Wick non perdona.