Dopo lo straordinario successo mondiale di Your Name, ultimo e splendido lavoro di Makoto Shinkai che lo ha consacrato come uno dei maggiori esponenti dell’animazione nipponica, la Stagione degli Anime al Cinema distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Dynit, arricchisce le nostre sale di un ulteriore film del maestro. Un lungometraggio di rara fattura che a distanza di anni non ha ancora perso quel lirismo visivo e quella vena malinconica che tanto ci hanno fatto innamorare del suo autore.
Oltre le Nuvole, il luogo promessoci è in questo senso il film cardine del regista di Nagano, la folgorante opera prima che, a nostro parere, riassume al meglio tutta la sua poetica e la sua filmografia. Forse per quella sua narrazione surreale seppur genuina o più semplicemente per la sua capacità di bilanciare e coniugare insieme sequenze d’azione coinvolgenti a momenti più delicati e riflessivi, ma se c’è un film perfetto per avvicinarsi a un regista così peculiare come Makoto Shinkai è proprio il suo complesso sci-fi del 2004, che, in qualche modo, anticipa tutto il suo cinema successivo.
Il lungometraggio è ambientato in un Giappone alternativo, che dopo la seconda guerra mondiale ha subito una rottura politica in due zone d’influenza, l’una controllata dagli Stati Uniti e l’altra sotto l’egida dell’Unione Sovietica. Negli anni ’90 il paese si riunisce e soltanto la regione dell’Hokkaido rimane vincolata ai russi, i quali progettano di costruire una bianca torre smisurata sovrastante l’orizzonte; un’arma sofisticata in grado di trasformare il mondo in qualcosa di completamente differente. Nel frattempo due amici all’ultimo anno di scuola media e una ragazza di nome Sayuri decidono di stringere una promessa indissolubile: un giorno oltrepasseranno le nuvole per avvicinarsi a quella Torre tanto misteriosa, “simbolo delle cose irraggiungibili, che non si possono cambiare”.
Tra momenti felici e sprazzi di serena complicità, la prima parte del film si adagia in un’atmosfera sognante, dove i nostri protagonisti iniziano a manifestare i primi sentimenti di quella tenera amicizia che nel tempo di un’estate diventerà un legame profondo di importanza cruciale per le sorti dell’intero Giappone. Ma concluso l’idillio delle vacanze estive la ragazza scompare improvvisamente e con il passare degli anni anche i due amici decidono di intraprendere strade diverse: Takuya, il più distaccato e integerrimo, viene assunto come fisico alla NSA di Aomori per studiare dei fenomeni “molto particolari”, mentre Hiroki, più sensibile e avvilito, si trasferisce a Tokyo in modo da allontanarsi da quei luoghi che tanto gli ricordavano i bei tempi passati.
La nostalgia e la solitudine si sostituiscono inevitabilmente alla spensieratezza dell’infanzia e per Hiroki significa ricominciare da zero, consapevole di star vivendo una realtà che non gli appartiene e di aver perso qualcosa di cui non ha più memoria. Esattamente come un dolce sogno, strano e al contempo piacevole, che al risveglio sfuma e svanisce in un istante.
Come da (successiva) tradizione, l’evento inspiegabile che scardina i progetti e il futuro dei protagonisti fa acquisire al film quella componente poetica e visionaria che contraddistingue il cinema di Shinkai. Un voice over malinconico subentra così al dialogo per enfatizzare il senso d’abbandono e d’inquietudine dei personaggi ed è proprio quel bisogno di nostalgica rievocazione del passato e quel profondo disagio e malessere dell’età adulta che l’autore rimarca a più riprese nel racconto fantastico e finora insuperato del suo lungometraggio d’esordio.
Oltre le nuvole, il luogo promessoci è in via definitiva il risultato di un’indagine filosofica che ancora oggi riecheggia nelle opere più recenti del regista (5 cm per second e Your Name. su tutti). Perché, tra amori struggenti, ricordi dimenticati e realtà parallele, l’arte di Shinkai vive di costanti narrative e visive che fungono da espedienti ideali, utili alla comprensione delle leggi macrocosmiche (in un senso squisitamente romantico) e, di riflesso, all’analisi introspettiva dei personaggi: adolescenti alla deriva, come evidenziato, sempre in conflitto con loro stessi e con l’ambiente circostante.
Stupisce dunque come alla prima occasione – al di là del comparto tecnico sempre eccellente dei propri film – il regista sia riuscito a realizzare quello che finora rimane uno dei suoi lavori più complessi ed entusiasmanti; scomodando teorie più o meno fantasiose sui mondi possibili, per raccontare altresì una storia d’amore e d’amicizia come poche se ne sono viste nell’animazione nipponica.
Da vedere e rivedere l’intensa sequenza finale, nel momento in cui i sogni svaniscono e i ricordi si perdono, ma la promessa di un tempo rimane l’ultima ancora di un sentimento umano che trascende ogni dimensione.
Oltre le nuvole, il luogo promessoci verrà proiettato in un’inedita versione doppiata solamente l’11 e il 12 aprile, perciò non fatevi sfuggire la prima meraviglia di Makoto Shinkai e fiondatevi in sala!
Oltre Le Nuvole, Il Luogo Promessoci: torna in sala Makoto Shinkai (recensione)
In sala l'11 e il 12 aprile il meraviglioso film del 2004 con qui il maestro degli anime esordì al cinema. Imperdibile.