Quello di Fast and Furious è un franchise davvero sui generis: nato con un film di successo del 2001 che proponeva un “semplice” poliziesco ad alta velocità, col tempo ha aggiunto al suo repertorio sequel sempre più spettacolari e dalle scene d’azione sempre più inverosimili, portando avanti una storia coerente ma dagli sviluppi volutamente estremi e proponendo inseguimenti automobilistici – vero core business della serie – che ormai sfociano nel fantascientifico. Se con i precedenti capitoli questa voglia di esagerare aveva comunque delle minime restrizioni logiche (mentre nel settimo film questo spirito era temperato dal bisogno di dare un addio commovente al compianto Paul Walker, protagonista della serie insieme a Vin Diesel), in Fast and Furious 8 l’azione è lasciata libera di correre per la sua strada, raggiungendo ancora una volta un picco inedito di esplosività.
Dopo la loro ultima missione e il definitivo addio a Brian O’Conner (Paul Walker), Dominic Toretto (Vin Diesel) è intento a godersi la sua luna di miele a cuba con la moglie e collega Letty (Michelle Rodriguez), mentre tutta la squadra si concede una meritata vacanza. Nonostante le corse illegali e i soliti guai ad esse collegati facciano parte del pacchetto turistico, Toretto e signora sembrano aver trovato la pace, tanto da chiedersi se sia il caso di ritirarsi per un po’ e pensare a un figlio. A impedire al protagonista di tirare il freno a mano ci penserà la misteriosa Cipher (Charlize Theron), hacker e leader di un’organizzazione terroristica intenzionata a ricattare Dom per sguinzagliarlo contro la sua stessa famiglia e aiutarla ad ottenere ciò che vuole. Sarà compito del resto della squadra fermare l’organizzazione criminale comandata da Cipher e fare il possibile per impedirle di scatenare la terza guerra mondiale.
Fin dai primi minuti appare evidente che questo nuovo Fast and Furious voglia puntare ancora più in alto dei capitoli precedenti, costruendo un’avventura dalle ripercussioni più che mai incredibili. Con i suoi 136 minuti di screen-time, Fast and Furious 8 appare evidentemente un progetto di folle ambizione spettacolare (non c’è xXx o Bond che tenga), in un cui script relegato assolutamente in secondo piano fatica a carburare.
Se nessuno si scandalizzerà per qualche buco nella trama o qualche cliché di troppo, quello che potrebbe stupire è la resa delle scena d’azione: infatti, mentre le sequenze di lotta risultano efficacissime, le corse divertono molto ma non colpiscono quanto sarebbe lecito aspettarsi. La ragione non è da ricercare nella realizzazione dei ricchissimi VFX (i 250 milioni di Dollari di budget e le 6 compagnie coinvolte sono una garanzia) ma nell’essenza stessa di un’azione esasperata all’inverosimile e caratterizzata da un feel fin troppo ‘pulito’, così ‘aliena’ da non appassionare quanto negli episodi precedenti. Una gran festa per gli occhi, un circo che diverte, sicuramente, ma con cui risulta difficile empatizzare e che non vi leverà il fiato come fecero ad esempio gli inseguimenti imprevedibili di Mad Max: Fury Road (ma di certo non si può paragonare il regista F. Gary Gray, un onesto mestierante, con il geniale George Miller).
Anche se non tutto fila liscio, la pellicola intrattiene e stupisce proprio come vorrebbe, e cerca anche un giusto equilibrio ricercando ogni tanto delle pause in cui il calo di tensione è compensato da pur apprezzabili intermezzi con toni quasi da commedia, nei quali però il comic relief risulta a volte forzato e prevedibile. I dialoghi non sono il punto forte del film, ma l’interazione tra Toretto e Cipher, grazie anche all’interpretazione di una Theron che contrappone una voce calma e suadente allo spirito spietato del proprio personaggio, funziona magnificamente.
In conclusione Fast and Furious 8 spinge definitivamente la saga verso una nuova direzione (non a caso in questi giorni si è parlato di futuri episodi ambientati nello spazio), finendo per ricordare più un vecchio cartone di Hanna-Barbera sotto steroidi che un thriller d’azione. Se siete in cerca di un film ad alto tasso di testosterone che vi diverta a mente sgombra, non vi resta che salire a bordo, ma tenete presente che l’eccessiva durata e il ritmo ondivago potrebbero causare qualche drift indesiderato.
Fast & Furious 8: la recensione in anteprima (no spoiler)
Il franchise per gli appassionati di azione e automobili è tornato, e il risultato è più folle ed estremo che mai.