Donna Clara (Sonia Braga), sessantenne sopravvissuta a un cancro al seno, è un critico musicale in pensione e ultima abitante di un palazzo chiamato Aquarius, sul lungomare di Avenida Boa Viagem. La lotta contro l’impresa edile che ha acquistato i restanti appartamenti e che intende entrare in possesso anche del suo la obbligherà a ripensare al proprio passato e a metterla di fronte all’importanza della memoria come identità sociale e culturale.
Il regista Kleber Mendonça Filho dirige Aquarius seguendo ogni passo e ogni respiro della sua protagonista, sempre in scena e regina indiscussa della pellicola. Ne è una prova la particolare regia che le se riserva quando la macchina da presa si sofferma su di lei: proprio come all’inizio del film, ambientato negli anni della sua gioventù , durante il compleanno della zia e l’annuncio della sua vittoria contro la malattia che la affliggeva, la messa in scena è quella tipica degli anni Settanta e Ottanta, con larghe riprese di una folla o di un spazio ampio chiuse velocemente da uno zoom sulla protagonista. A nessun altro è riservata questa cura, perché nessun altro è come Clara: “un po’ vecchia e un po’ bambina” è attaccata ai suoi vecchi vinili ma le piace l’mp3, è una nonna apprensiva ma dalla sessualità fortemente attiva, amorevole con i figli quanto decisa nella difesa della sua casa. Quella casa che è l’ultimo baluardo di un passato senza tempo, immutato e immutabile come le foto di famiglia che ricorrono durante la pellicola, è protagonista tanto quanto Donna Clara. Anzi, quella casa è Donna Clara: un’isola felice in cui rifugiarsi con la famiglia, chiudendo la porta in faccia al mondo, che corre troppo in fretta con i suoi edifici nuovi e la sua mancanza di ideali, se non quello del facile arricchimento.
La durata di Aquarius supera le due ore, e non sempre il ritmo è dei più sostenuti: in quei momenti in cui il film si trasforma quasi in un thriller politico contro un’edilizia brasiliana fagocitante, il racconto torna ad adagiarsi in una calma che lo spettatore non sempre condivide, per poi concludersi con un finale certamente d’impatto, ma che ha bisogno di qualche minuto per essere ricollegato al resto in modo felice. La pellicola è stata presentata a Cannes proprio nei giorni della crisi politica brasiliana che ha portato alla destituzione della presidente Dilma Rousseff, e la forte connotazione politica dell’opera (confermata dall’aperto sostegno alla Rousseff riservato dal cast sulla Croisette) ha suscitato un acceso dibattito che ha diviso il paese del regista.
Aquarius è ora disponibile in home video su release CG Entertainment.
Aquarius è ora disponibile in home video su release CG Entertainment.