Il film che ha determinato il tema portante – quello della danza – di questa edizione del Biografilm Festival e simbolo della manifestazione è Io Danzerò, esordio sul grande schermo della regista francese Stéphanie Di Giusto che arriverà nelle nostre sale il 15 giugno su distribuzione I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.
Il film tenta di ricostruire la vita di Loïe Fuller (interpretata da Soko), ballerina leggendaria della Parigi di inizio secolo scorso che diede vita alla sua famosa “serpentine dance”, dagli esordi al Folies Bergères fino all’Opera di Parigi, passando per la sua relazione con il Conte Louis d’Orsay (Gaspard Ulliel) e il suo rapporto con la giovane allieva e collega Isadora Duncan (Lily-Rose Depp).
Io Danzerò è l’esordio sul grande schermo di Stèphanie Di Giusto dopo una carriera prolifica nel mondo della pubblicità e dei videoclip, e proprio questo passato nell’ambiente dei video musicali si riflette nell’estetica del film.
La regia, infatti, è volta a rendere esplosivo il comparto visivo del film, che tende a sovraccaricare le scene dell’ipnotica danza serpentina in cui il corpo di Loïe/Soko è avvolto nella seta ed illuminato dai proiettori colorati. Si fa quasi fatica a credere che non ci siano stati ritocchi in postproduzione, eppure quel corpo che volteggia sul palco fino a perdere i connotati umani per diventare uno spettacolo puro di forme e colori è del tutto reale.
Allo stesso modo le scene in cui Loïe si esercita nel giardino della villa di Louis con il proprio corpo di ballo, forti di una scenografia accattivante e di una fotografia molto curata, sembrano essere uscite direttamente da un video di una popstar.
Il vero problema di Io Danzerò è che funziona molto bene solo come trailer, perché all’infuori delle poche scene già citate incespica vistosamente a livello di sceneggiatura: la figura di Loïe Fuller è giustamente il fulcro del film ma finisce per eclissare tutti gli altri coprotagonisti che tendono a rimanere troppo sullo sfondo.
In particolare, i rapporti di Loïe con Louis, Isadora e Gabrielle rimangono semplici suggestioni mai esplorate fino in fondo nel film. Si accenna all’omosessualità della Fuller ma non viene mai esplicitamente trattata, così come si accenna ad una relazione con il conte che però viene mantenuta fastidiosamente in stallo per tutta la durata del film, ma il personaggio più bistrattato in assoluto è Gabrielle, vera e propria spalla di Loïe, che non riceve un approfondimento abbastanza degno da concederle un background credibile all’interno della vicenda narrata. La Duncan ricopre il ruolo dell’amica/nemica ma compare per un lasso di tempo troppo breve perché la sua presenza possa essere realmente giustificata o oggetto di un qualche tipo di analisi. Di fatto, la sua breve comparsa sullo schermo non giustifica l’enorme impatto emotivo che la sua influenza causa sulla Fuller.
Il cast è abbastanza equilibrato: da una parte c’è Soko, cantante e attrice franco/polacca all’esordio nel mondo del cinema, che si carica sulle spalle in maniera convincente un personaggio enorme che giganteggia in tutto il film, riuscendo peraltro molto bene nelle massacranti scene di danza e allenamento; dall’altra c’è Lily-Rose Depp che dà l’impressione di poter recitare solo grazie al proprio cognome e che interpreta un’Isadora Duncan frivola e superficiale. Ulliel, invece, soffre il suo personaggio non sviluppato ma prova comunque ad offrire un’interpretazione convincente.
Tirando le somme, Io Danzerò è un biopic come tanti che non riesce ad evitare il rischio di privilegiare il personaggio che racconta a tal punto da far sparire tutti quelli che gli stanno intorno, ma che in compenso è capace di regalare qualche gioia per gli occhi e tenta di ridare visibilità ad una donna troppo poco ricordata pur avendo rivoluzionato l’intero mondo della danza.
Io Danzerò: un bio-pic su una pioniera del balletto moderno (recensione)
Soko, Gaspard Ulliel e Lily-Rose Depp sono i protagonisti del bio-pic sulla leggendaria ballerina Loïe Fuller, madre della 'danza serpentina'.