Melissa (Naomi Watts) e Ritchie (Matt Dillon) formano una coppia del nuovo sottoproletariato made in U.S.A, che si barcamena tra impieghi saltuari ma senza troppi pensieri, in una complessa realtà da America profonda fatta di emarginati, piccoli delinquenti, prefabbricati e stanze di motel. Una maternità inaspettata e l’inatteso ritorno dell’ex della protagonista (il Norman Reedus di The Walking Dead) saranno però destinati a rivoluzionare il mondo della coppia, costringendola ad affrontare il cambiamento.
Questa la premessa di Sunlight Jr., dramma che nonostante l’ottimo cast da noi arriva direttamente in home video grazie a Koch Media. Senza troppi manierismi ma con qualche tocco sapiente (come décadrage e inquadrature fuori bolla) la regista Laurie Collyer riesce a dare dignità cinematografica a un testo apparentemente solo retorico e dall’andamento prevedibile: il risultato è una piacevole opera dalla tiepida impronta sociologica che scientemente rifiuta l’affondo in tal senso, preferendo l’analisi di un rapporto di coppia messo a rischio. Pochi personaggi e pochi ambienti per mostrare vite comuni, routine quotidiane e claustrofobiche in cui il punto di rottura non è causato da grossi artifici drammaturgici ma da un turno di lavoro spostato dalla mattina alla notte.
Che il titolo coincida col nome del posto di lavoro della protagonista non è affare secondario: il mini market è per Melissa più che un impiego, è la conditio sine qua non la vita di coppia non può procedere serenamente verso la naturale formazione di un nucleo familiare.
Lo sguardo femminile della cineasta del New Jersey non dimentica di approfondire la complessa condizione del protagonista maschile che, costretto sulla sedia a rotelle, macera nel ricordo di un passato che lo vede ex operaio edile, dunque capace di mantenere sé e la propria famiglia; accorgimenti che evidenziano una sensibilità di scrittura non da poco.
La storia pregressa dei protagonisti è solo accennata, disseminata qua e là negli interstizi di narrazione, e anche questa scelta allusiva anziché didascalica non può che essere gradita, poiché dimostra l’intenzione di restituire allo spettatore una finestra sul mondo dei protagonisti. Nonostante molte scelte apprezzabili, qualche pecca impedisce a Sunlight Jr. di sfruttare pienamente il proprio potenziale: il proprietario del Sunlight Jr. è un padrone austero scarsamente caratterizzato, personaggio in apparenza di contorno ma in realtà ago della bilancia per le esistenze di Melissa e Ritchie. Alla stessa maniera Justin (Reedus), spacciatore ex compagno della protagonista di cui è ancora invaghito, è costruito sul modello della maschera di carattere del furfante bidimensionale, a tratti poco credibile per la scelta di caricare eccessivamente la sua prepotenza. È solo a causa di una tale mancanza di stratificazione di alcuni dei personaggi che Sunlight Jr. non ha la forza di superare con slancio la soglia del gradimento unanime. La sensazione di potenziale non completamente sfruttato non deve però far pensare a un prodotto non riuscito, dato che anche solo per il livello delle performance dei due protagonisti (la migliore degli ultimi anni per Dillon) vale la pena di consigliare un recupero in DVD. Sunlight Jr. intrattiene con delicatezza e pare rientrare in quel filone di cinema indipendente sempre più attento al mondo reale dei sacrifici e delle sofferenze economiche, che ha il vantaggio di risultare fertile per spunti narrativi toccanti, sempre a patto di non scivolare nella insidiosa tagliola della mielosità spinta. Qui per fortuna la trappola è evitata con mestiere.
In DVD Sunlight Jr: Naomi Watts, la gravidanza e i fantasmi del passato (recensione)
Naomi Watts, Matt Dillon e Norman Reedus sono i protagonisti di un film diviso tra difficoltà e speranza, ora in home video Koch Media.