Liam Neeson interpreta per il cinema coreano il celebre Generale MacArthur in Operation Chromite, film di John H. Lee che narra della missione segreta che portò alla liberazione della Corea del Sud, una sorta di Sbarco in Normandia sul fronte asiatico.
Siamo nel 1950, in piena Guerra Fredda, quando la capitale Seoul cade sotto l’invasione della Corea del Nord, che appoggiata da Russia e Cina tenta la riunificazione sotto l’effige comunista. Il generale MacArthur, comandante delle forze ONU, ha il difficile compito di pianificare l’intervento bellico per frenare l’occupazione. Contro il parere dei vertici militari mette a punto la missione segreta che verrà nominata Operation Chromite, uno sbarco nella città portuale di Incheon, strategica per assicurarsi la parte meridionale della penisola.
Per garantire la riuscita della missione il generale deve necessariamente entrare in possesso di informazioni riservate, custodite dalle forze nemiche e per farlo si avvale di una squadra di militari sudcoreani, infiltrati tra le fila degli avversari.
Guidati dal comandante Jang Hak-soo (Lee Jung-jae), infiltrato come Capitano d’Ispezione tra i massimi vertici militari dei nemici, comandati dal temibile Lim Gye-jin (il villain della situazione interpretato da Lee Bum-soo), i coraggiosi patrioti dovranno affrontare l’impossibile per riuscire nella missione e salvare il proprio paese dall’invasione nordista.
La sfida più difficile è conquistare la fiducia del comandante Lim Gye-jin, diffidente e scaltro e proprio su questa sottile lotta psicologica si gioca la prima parte di Operation Chromite per poi snodare la narrazione sullo scenario bellico, approcciando lo stile tipico dei film statunitensi nel periodo della Guerra Fredda.
Operation Chromite sembra un film di propaganda sudcoreana, enfatico e pieno di sé con un focus spostato completamente sul punto di vista della potenza occidentale, l’ennesimo film di guerra completamente privo di riflessioni e introspezione.
È già abbastanza difficile comprendere la divisione di un paese dopo oltre sessant’anni ed ancora più agghiacciante pensare che i sudcoreani sentano il bisogno di affermare le proprie ragioni con una pellicola che non fa altro che alimentare le differenze tra i due blocchi.
Non è semplice trattare sul grande schermo argomenti delicati come gli innumerevoli conflitti che ancora oggi governano il mondo, darne un’interpretazione che faccia comprendere allo spettatore il significato della guerra per entrambe le parti senza sfociare nell’odio, la strada più facile da percorrere in cui tristemente cade il regista John H. Lee.
La celebrazione delle eroiche gesta del gruppo di infiltrati nelle operazioni militari dei nemici, che hanno contribuito a salvare migliaia di persone, sono ridotte alla mera esecuzione di ordini, spesso impartiti dal generale McArthur, ma sappiamo poco o niente del loro privato, dei loro sogni o delle motivazioni che li hanno spinti a sacrificarsi per il bene comune, solo un ricordo sbiadito, in chiusura del film, ci dice qualcosa di loro.
Una cornice interpretativa che sembra trattare questi militari come fossero dei kamikaze pronti a morire, invece che come persone comuni, coscienti di correre un grave pericolo ma anche padri di famiglia, studenti e lavoratori pronti a ritornare nelle loro case.
Eroi coraggiosi messi in secondo piano a favore di una narrazione che punta i riflettori sull’obiettivo primario degli americani, vincere la guerra.
La buona interpretazione di Liam Neeson, molto somigliante al vero Generale MacArthur e il grande impegno di tutto il cast coreano, in particolare del protagonista Lee Jung-jae (visto in The Housmaid) non riescono a salvare Operation Chromite, che manca dell’empatia necessaria in un war movie, riducendosi alla riproduzione sul grande schermo di un episodio bellico.
Il merito di un film del genere è principalmente quello di riflettere su una questione che è ancora aperta, la divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud, un conflitto che ha provocato milioni di morti e che di rado viene trattato dal cinema ma che è di grande attualità e interesse.
Operation Chromite: Liam Neeson in un war movie coreano (recensione)
Tratto da una storia vera, la pellicola di John H. Lee nei cinema dal 20 luglio.