Ernst Lossa è un orfano di tredici anni: vivace, molto intelligente ma disadattato, si ritrova costretto a vivere in una struttura psichiatrica proprio per la sua natura ribelle. Confinato tra le mura ostili dell’istituto scopre nuove amicizie però quando comprende il terribile scopo del medico nazista Dr. Veithausen (Sebastian Koch), ‘legalmente’ abilitato all’uccisione dei suoi pazienti, Ernst decide di opporre resistenza aiutando i compagni ignari di tutto e pianificando una fuga insieme a Nandl, il suo primo amore. Nella Germania del Sud dei primi anni ‘40 si assiste così alla storia vera di un Davide contro Golia, un giovane eroe che con la sola forza della sua innocenza riuscirà a salvare la moralità dove sembrava ormai persa per sempre.
Di film ambientati nella Germania nazista ne sono stati fatti tanti, e tra questi poche brillano per originalità. È difficile trovare un’opera che possa emergere dal mare magnum di cui sopra, anche se proprio lo scorso anno abbiamo assistito a titoli capaci di avvicinarsi a una tematica tanto rivista in modo originale: si pensi all’intenso Il Figlio di Saul di László Nemes o al bellissimo e struggente Rai – Paradise di Andrej Končalovskij. Due lavori (uno ungherese, l’altro russo) che coraggiosamente hanno superato il linguaggio canonico per offrire al pubblico qualcosa che andasse al di là della semplice resa a schermo di un genere tanto abusato, qualcosa di profondo ed estremamente delicato nella crudeltà di un momento storico che è ancora oggi doveroso ricordare.
In Nebbia in Agosto, disponibile ora in DVD grazie a CG Entertainment e Good Films, il regista Kai Wessel – pur armato di ottimi propositi – sceglie di muoversi nei confini narrativi imposti dal romanzo da cui è tratto il soggetto, optando per un’aurea mediocritas che non raggiunge neanche lontanamente l’ambizione delle pellicole sopra citate ma che si rivela più che efficace nel dare voce alle vittime del massacro che racconta.
La storia sconvolgente di Ernst Lossa, reso immortale dalla penna di Robert Domes e interpretato qui dall’esordiente Ivo Pietzcker, è certamente una pagina della vasta narrativa sul nazismo che meritava una degna trasposizione al cinema; ma se la messa in scena dei fatti è rigorosa e affidata ad una mano esperta come quella del tedesco Wessel; il film preferisce concentrarsi sulla rappresentazione delle pratiche disumane perpetrate dai medici nazisti verso le loro vittime e nella descrizione storiografica delle vicende, piuttosto che offrire un approfondimento psicologico che probabilmente non avrebbe comunque potuto spiegare l’irragionevolezza degli orrori narrati. Tale debolezza nel tinteggiare le motivazioni dei protagonisti viene comunque colmata dalle ottime performance attoriali, tutte di altissimo livello.
Il linguaggio di macchina elegante e scelte cromatiche interessanti, che acuiscono il senso desolante e asettico della struttura ospedaliera, rendono una pellicola come Nebbia in Agosto un prodotto formalmente interessante, pur non superando i vincoli di una forma didascalica comune a molte opere analoghe. Il fatto che il film sia stato insignito del premio della giuria CGS “Percorsi Creativi” al Giffoni Film Festival suggerisce che sarà probabilmente proprio un target più giovane ad apprezzare maggiormente Nebbia in Agosto: ogni generazione d’altronde ha avuto modo di entrare in contatto con gli orrori del nazismo con un’ampia serie di pellicole, e il lavoro di Wessel potrebbe essere parte proprio di un ricambio generazionale in questa fondamentale opera di salvaguardia della memoria e di denuncia degli orrori di un passato fin troppo recente. Non ci troviamo di certo di fronte a un capolavoro, ma investire un paio d’ore di tempo per ricordare a noi stessi gli orrori di cui è stata protagonista l’Europa nel ‘900 è un esercizio di riflessione doveroso, per cui Nebbia in Agosto si dimostra un validissimo supporto.
Nebbia in Agosto – In DVD l’Olocausto visto da un tredicenne (recensione)
Il regista tedesco Kai Wessel mette in scena una tragica storia vera che scava nel profondo dell’animo umano offrendo molti spunti di riflessione.