Un omaggio al calore del Sud e al coraggio delle donne mediterranee in Taranta on the Road, commedia di Salvatore Allocca che affronta il tema dell’immigrazione clandestina con delicatezza e ironia, sulle note della pizzica salentina.
La trama, semplice ma efficace, si snoda sulle storie di Amira e Tarek, due vite che seguono percorsi diversi e si uniscono per far fronte comune alle difficoltà incontrate nel lungo tragitto dalla Tunisia verso le coste italiane. Ambientato nel 2011, all’indomani della cosiddetta Primavera Araba, Taranta in the Road rievoca quel periodo che ha messo a dura prova la politica internazionale, con i protagonisti entrambi tunisini, che con l’aiuto di una band salentina itinerante decideranno di inseguire il proprio futuro al di fuori del loro paese, in balia di dissapori politici ed estremisti islamici.
Amira, interpretata da Nabiha Akkari nota per il suo ruolo in Che Bella Giornata film di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, è una donna indipendente diretta in Francia, perché in fuga da una famiglia integralista che vorrebbe rinchiuderla tra le mura domestiche. Tarek (Helmi Dridi) è invece uno chef che ha già messo radici in Italia, ma si ritrova intrappolato nella burocrazia e costretto a ritornare nella penisola da clandestino. I due sembrano non avere nulla in comune, se non la volontà di dare una svolta alle loro vite, ma saranno costretti a condividere un passaggio offerto da un improbabile gruppo di amici, membri di una scalcinata band musicale. Giovanni, Luca e Matteo (Alessio Vassallo, Giandomenico Capaiuolo, Emmanuele Aita) sono i membri de Gli Evangelisti, la tipica formazione musicale che non avendo ottenuto il successo sperato ripiega, per sbancare il lunario, suonando a matrimoni e sagre di paese.
Alla soglia dei quarant’anni, repressi e poco motivati, anche Gli Evangelisti, esattamente come Amira e Tarek, inseguono il loro sogno che è quello di poter vivere di musica, suonando la pizzica, cuore pulsante della tradizione salentina.
Insieme italiani e tunisini condivideranno un’avventura on the road, che porterà i due gruppi a confrontarsi tra di loro, sulla scia di numerose vicissitudini che saranno la base di una sincera amicizia, che metterà al centro l’essere umano, senza confini.
Uno scambio sociale e culturale, metafora dell’incontro dei popoli nel Mediterraneo ma anche una riflessione storica sulle conseguenze politiche della Primavera Araba, che il regista analizza in maniera documentaristica introducendo nel montaggio spezzoni di telegiornali e immagini che riportano all’ondata migratoria che portò migliaia di magrebini sul territorio europeo. Interessante anche la collaborazione con i Sud Sound System, band dancehall reggae che da trent’anni fonde la tradizione e il folclore salentino con i ritmi del raggamuffin. Uno dei tanti omaggi del regista alla Puglia e alle sue tradizioni etnoantropologiche, sentite e rimarcate in tutto il corso del film.
Salvatore Allocca, regista di Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato (2011) con Francesca Inaudi e Giorgia Surina dedica particolare attenzione ai dialoghi, che in Taranta on the Road sono dinamici e divertenti, ponendo l’accento non solo sullo scambio culturale e identitario tra Gli Evangelisti e la coppia Amira-Tarek, ma anche sui problemi sentimentali e lavorativi dei quarantenni italiani, perennemente intrappolati in un limbo caratterizzato da immaturità e precarietà.
Sceneggiato da Emiliano Corapi (Nastro d’Argento 2001 per La Storia Chiusa) e dallo scrittore ed antropologo Amara Lakhous, autore del successo editoriale edito da E/O Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio (premio Flaiano per la narrativa e premio Racalmare), Taranta on the Road riesce a ricreare sul grande schermo un microcosmo, metafora di un periodo storico ben definito e che apre alla riflessione su molte tematiche, dall’immigrazione alla mancanza di lavoro, dall’emancipazione femminile (di cui la Taranta si fa da secoli portavoce), fino all’introspezione dei personaggi, tormentati dal tarlo della realizzazione personale.
Il film ha certamente i suoi difetti, dati soprattutto da uno stile di stampo documentaristico, che lascia poco spazio alla ricerca del dettaglio, della profondità di immagini e della bellezza dei luoghi, concentrandosi prevalentemente sulla storia. Tuttavia gli argomenti trattati sono corposi ed espressi onestamente con il linguaggio della commedia, che non cade mai nel tranello della superficialità o dei luoghi comuni.
Taranta on the Road è un piccolo film ambientato nel Salento, dove la musica diventa l’espediente per la liberazione e guarigione dai propri dissidi interiori. Un vero peccato far uscire questa delicata commedia il 24 agosto, quando le sale italiane sono ancora intorpidite dalle chiusure estive e si affacciano sul mercato blockbusters e prodotti commerciali lasciando poco spazio agli indipendenti, con qualche possibilità di trovare il film in anteprima nelle arene di cinema all’aperto.
Taranta On The Road: l’amore tra primavera araba e sound salentino (recensione)
Il film di Salvatore Allocca tratta con delicatezza e ironia il tema dell'immigrazione clandestina, al ritmo della pizzica salentina.